Le idrovore salveranno Sibari?
CASSANO ALLO IONIO Il Parco archeologico di Sibari è ancora sott’acqua. Le tre idrovore del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino, guidato dal presidente Marsio Blaiotta se…

CASSANO ALLO IONIO Il Parco archeologico di Sibari è ancora sott’acqua. Le tre idrovore del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino, guidato dal presidente Marsio Blaiotta sembrano non bastare innanzi al mare di acqua che ha invaso un pezzo di storia di questo lembo di Calabria ed anche dell’umanità intera, urgono interventi urgenti da altre autorità.
In attesa che governo nazionale e Regione Calabria intervengano – si legge in una nota diramata dall`amministrazione comunale di Cassano all’Ionio –, sono altri enti e privati a mobilitarsi per salvare l’antica Sybaris. Il sindaco cassanese, Giovanni Papasso, ?informa che altre idrovore arriveranno domani al Parco archeologico. Il primo cittadino ?stamani ha incontrato il commissario dell’Arssa, Pasquale Pellegrino, chiedendogli la possibilità di utilizzare agli scavi di Sibari una idrovora nella disponibilità della stessa Arssa. Il commissario Pellegrino ha dato risposta favorevole, dunque già domani mattina sarà istallata e pronta a essere utilizzata. Un’altra potente idrovora poi è stata messa a disposizione da un privato, dopo un colloquio tra ?il primo cittadino di Cassano e i rappresentanti della società agricola “Genagricola” di Sibari.
Altre 5 idrovore, poi, sono in arrivo da privati, grazie all’interessamento dell’assessore comunale all’Archeologia Valentina Conte che ha contattato l’assessore provinciale alla Formazione Giuseppe Giudiceandrea, il quale si è subito prodigato per ricercare le idrovore tra i privati, con la fattiva collaborazione del presidente Mario Oliverio.
«Ringrazio il commissario dell’Arssa, i rappresentanti della Genagricola, gli assessori ?Conte e Giudiceandrea, oltre che i privati che hanno messo a disposizione le idrovore e la Provincia di Cosenza», ha commentato Papasso. «Un aiuto fondamentale – ha aggiunto–, che si va ad affiancare a quello garantito sino a oggi dal Consorzio di Bonifica, così come hanno dato una grossa mano la Provincia e il prefetto. La Provincia, grazie all’interessamento del presidente Oliverio, con risorse proprie, si è fatta carico di tamponare la grossa falla che si era aperta lungo l’argine del Crati».
La tragedia che sta investendo il Parco archeologico della gloriosa Sybaris-Thurii-Copia, uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica, sommerso dal fango del Crati ormai da una settimana, riporta l’attenzione su uno dei cavalli di battaglia di Legambiente: la necessità in Italia di una legge che difenda la bellezza e la valorizzi. «Un tema – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale del Cigno Verde – che a nostro avviso va posto in cima all’agenda politica del nuovo Parlamento e delle nuove amministrazioni. Perché la bellezza è il tratto distintivo della nostra identità».
Intanto il presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti ha fatto sapere di avere inviato, nei giorni scorsi, una lettera ai ministri della Coesione territoriale e dei Beni culturali, Barca e Ornaghi, e all’amministratore unico di Anas Spa Pietro Ciucci per informarli sulla grave situazione in cui versa il sito archeologico di Sibari dopo la forte alluvione dello scorso 18 gennaio che ha riversato sul sito circa 20mila metri cubi d`acqua. Scopelliti li ha sollecitati a «valutare la possibilità di procedere, in tempi ragionevolmente contenuti, alla realizzazione delle necessarie opere per mettere al riparo da eventuali ulteriori precipitazioni atmosferiche, le aree e i territori già fortemente compromessi».