Sibari, Papasso: «Attendiamo interventi concreti da Caligiuri e dalla Regione»
SIBARI «Otto giorni dopo la tragica alluvione, nel Parco ancora c’è molta acqua e tanto deve essere fatto per restituirlo al suo splendore». Il sindaco di Cassano allo Jonio, Giovanni Papasso, ha ef…

SIBARI «Otto giorni dopo la tragica alluvione, nel Parco ancora c’è molta acqua e tanto deve essere fatto per restituirlo al suo splendore». Il sindaco di Cassano allo Jonio, Giovanni Papasso, ha effettuato un altro sopralluogo, in stretto contatto con la sovraintendente per i Beni archeologici della Calabria Antonella Bonomi. Il primo cittadino ha parlato con i vigili del fuoco e con gli operatori del Consorzio di bonifica per conoscere lo stato di avanzamento dello svuotamento del Parco archeologico.
«Devo ringraziare – afferma – i vigili del fuoco e degli operatori del Consorzio di bonifica perché si stanno adoperando senza risparmiarsi minimamente, senza di loro il Parco sarebbe ancora sommerso. Così come ha dato una grossa mano la Provincia. La Provincia, grazie all’interessamento del presidente Mario Oliverio, con risorse proprie, si è fatta carico di tamponare la grossa falla che si era aperta lungo l’argine del Crati. Mano mano che l’acqua viene tirata via, e affiora l’antica Sybaris, purtroppo, constatiamo gli ingenti danni. Il fango copre tutti i resti e abbiamo bisogno di aiuto per tirarlo via. Qui a parlare siamo in pochi – aggiunge con amarezza il primo cittadino – ad avere a cuore la sorte di questo immenso patrimonio sono pochissimi: le Istituzioni che abbiamo interpellato non hanno ancora risposto. Governo e Regione Calabria ci aiutino, nel caso contrario faremo un grave danno alla storia ed alla civiltà di questo territorio, dell’Italia e del mondo tutto. Al Parco ha fatto visita l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri quando ancora era completamente sommerso, ma da lui e dalla Regione ancora attendiamo interventi concreti. Ogni giorno vengo qui, lancio appelli, ma nessuno interviene. Nelle ultime ore si sono stretti accanto a noi alcuni privati e il commissario dell’Arssa, che ringrazio, per aver messo a disposizione delle loro idrovore».
«Con la sopraindente Bonomi – annuncia – faremo il punto della situazione nella prossima settimana per capire cosa fare per salvare l’antica Sybaris. Intanto da più parti arrivano disponibilità di taluni gruppi di giovani e non pronti a ripulire i resti archeologici dalla fanghiglia, persone straordinarie che io chiamo “gli angeli del fango”. Purtroppo questo è un lavoro delicatissimo e per essere eseguito al meglio, questi straordinari volontari necessitano di mezzi adeguati e risorse. Il governo nazionale e la Regione non possono essere così insensibili. Non voglio fare polemiche o strumentalizzazione, voglio solo fare il bene di questo territorio, salvando quello che è il suo principale patrimonio, che poi è di tutta l’umanità. Giovedì prossimo tornerà a Sibari il parlamentare Marco Minniti: spero porti notizie positive da parte del governo». «In questi giorni – afferma ancora Papasso – abbiamo lanciato l’allarme sul fatto che nel letto del fiume Crati sono stati realizzati degli agrumeti, alcuni vecchi, visti già quando si è verificata un’altra grave alluvione nel 2008, e altri di nuovo impianto. L’altra sera, quando ho dovuto emettere ordinanza di evacuazione per il rischio esondazione del fiume, ci siamo resi conti che effettivamente gli agrumeti impediscono il normale deflusso dell’acqua. Per la parte che mi riguarda, qualora fosse di mia competenza, sono pronto a sottoscrivere un’ordinanza per il loro abbattimento. È necessario però anche l’intervento di altre autorità, come ad esempio il Genio militare, che deve intervenire con i propri mezzi ad abbatterli. Spero non sia lasciato solo in questa battaglia per ripristinare la legalità lungo il fiume Crati. Un atto dovuto nei confronti anche di quelle famiglie di contrada Lattughelle costrette a vivere d’inverno con il timore dello straripamento del fiume e del rischio allagamento delle proprie abitazioni. Sono sbalordito dal fatto che il commissario straordinario per il Rischio idrogeologico della Calabria – conclude il primo cittadino – non si sia visto proprio a Sibari. Ci saremmo attesi un sopralluogo lungo l’argine dello stesso al fine di verificare la sicurezza dei residenti. Sono altresì sbalordito che lo stesso, in questi giorni di forte drammaticità lungo il Crati, non sia venuto qua a dirci a che punto è la progettazione e quali sono le risorse per mettere in sicurezza il Crati».