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`Ndrangheta "capitale": sequestro per 20 milioni a Roma

REGGIO CALABRIA Tre persone sono state arrestate e sei sarebbero invece indagate nell’ambito della maxioperazione della Dia di Roma, che dalle prime ore della mattinata stanno eseguendo un`ordinanza…

Pubblicato il: 30/01/2013 – 8:25
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`Ndrangheta "capitale": sequestro per 20 milioni a Roma

REGGIO CALABRIA Tre persone sono state arrestate e sei sarebbero invece indagate nell’ambito della maxioperazione della Dia di Roma, che dalle prime ore della mattinata stanno eseguendo un`ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di alcuni esponenti della `ndrangheta da tempo radicati nella Capitale legati ai Gallico di Palmi, ritenuti responsabili di «trasferimento fraudolento di valori», aggravato dal metodo mafioso.
Al centro dell’inchiesta c’è il patrimonio occulto del clan di Palmi, in passato sfuggito ai sequestri ma a cui oggi gli uomini della Dia hanno apposto i sigilli: nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati beni per oltre venti milioni di euro, fra i quali noti esercizi commerciali della capitale. Intestazione fittizia di beni è la contestazione ipotizzata nei confronti degli arrestati. Si tratta di Francesco Frisina, 57 nato a Palmi, con un elenco di precedenti, Carmine Sacca, 46enne nato a Taurianova, e di una terza persona che è, al momento, irreperibile.
Gli arrestati, grazie ad alcuni prestanome e società fittizie, erano riusciti a concludere – investendo ingenti capitali per conto della cosca di riferimento – una serie di importanti operazioni immobiliari e societarie soprattutto nel settore della ristorazione, impadronendosi di bar e ristoranti ubicati in zone di pregio della capitale. I sei indagati, invece, sarebbero dei prestanome, utilizzati dal gruppo criminale per i propri scopi, con l`aiuto di un`agenzia immobiliare romana, che è stata posta sotto sequestro.
A insospettire gli inquirenti della Dda di Roma che hanno coordinato l’inchiesta – i pm Palaia e Palamara, con la direzione del Procuratore capo Pignatone- l`estrema rapidità della compravendita, le modalità delle trattative, la provenienza delle risorse economiche che hanno portato all’acquisizione degli esercizi commerciali. Sospetti che hanno condotto i magistrati a formulare nei confronti dei soggetti coinvolti una richiesta di custodia cautelare per intestazione fittizia dei beni aggravata dal metodo mafioso, accolta dal gip del Tribunale di Roma Simonetta D`Alessandro. Sono inoltre in corso perquisizioni domiciliari a Roma e nella Provincia di Reggio Calabria nei confronti di persone gravitanti nell’orbita del clan. In particolare, sono stati sequestrati due famosi ristoranti del centro storico. Si tratta de “Le Antiche Mura”, in via Leone IV di fronte alle Mura Vaticane, e di “Platinum”, in via dei Banchi Nuovi, a due passi da Castel Sant`Angelo. Sigilli anche alla società già titolare dell`”Antico Caffè Chigi”, il bar di fronte palazzo Chigi già sequestrato nel luglio del 2011.
Parte dei ricavi illeciti si ritiene siano stati reinvestiti nell`acquisto di tre appartamenti in via Boccea, dal valore di circa mezzo milione di euro ciascuno, che Francesco Frisina e Carmine Saccà hanno intestato fittiziamente a familiari e parenti. A partire dal 2008 il gruppo ha concluso varie operazioni di compravendita di società nel settore della ristorazione, anch`esse intestate a prestanome ed acquistate per un valore di gran lunga inferiore a quello di mercato, al fine di “coprire” gli investimenti illeciti.
«L`interesse della `ndrangheta a infiltrare il tessuto economico della capitale – ha ricordato Gregorio De Marco, capo centro della Dia capitolina – risale almeno agli anni del Giubileo del 2000: alcuni dei Gallico si sono da tempo trasferiti a Roma». Anche per il direttore della Dia, Arturo de Felice, «le infiltrazioni dei clan calabresi a Roma sono evidenti: una presenza concreta di fronte alla quale non possiamo far finta di niente o abbassare la guardia».
Negli ultimi anni sono ben sedici i locali sequestrati al clan Gallico e al clan Alvaro nella Capitale.

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