Caso Alaco, Greco: «I vertici dell`Arpacal si dimettano»

Nell`Alaco non c`è il benzene. È stato solo un errore di trascrizione, una figuraccia da rimetterci la poltrona per i dirigenti dell`Arpacal, ma per la salute pubblica non ci sarebbero rischi. Insomma, caso chiuso. Eppure gli interrogativi su quanto accaduto in questi giorni e sui chiarimenti forniti dall`agenzia regionale permangono. Dubbi che si affollano nella mente dei cittadini, ma che trovano conferme anche tra gli esperti. Come Silvio Greco ex assessore regionale all`Ambiente e biologo tra i più apprezzati. Le spiegazioni fornite dall`Arpacal non sembrano averlo convinto. «L`agenzia sostiene che si sia trattato di un errore, i dati si riferivano non al benzene ma a “composti aromatici da benzene”. Ebbene, quali sono questi composti? È importante saperlo perché ve ne sono alcuni che possono essere ben più nocivi del benzene stesso. Inoltre, se si sostiene che non siano riportati nelle tabelle come è possibile che si sostenga che le quantità rinvenute non hanno superato i limiti?». Domande a cui solo la stessa Arpacal potrebbe rispondere per chiarire definitivamente quanto avvenuto nell`invaso. C`è un dato, però, che è incontrovertibile: dai prelievi ai risultati sono passati oltre 60 giorni. Per fortuna la presenza di benzene sarebbe solo un errore, ma cosa sarebbe accaduto se i cittadini avessero utilizzato per due mesi acqua inquinata? «È una situazione paradossale, che non ha precedenti. In qualsiasi altra parte d`Italia i vertici dell`agenzia avrebbero già lasciato le loro poltrone».