ROMA I «rilevanti» ritardi nelle nomine dei capi degli uffici giudiziari da parte del Csm sono «riferibili anche al trascinarsi di contrasti e/o di tentativi di accordo tra le diverse componenti della rappresentanza della magistratura in seno al Cms». Lo sottolinea Napolitano in una lettera inviata al vicepresidente Vietti.
La Calabria non è immune da tali ritardi. Sono passati, infatti, ormai 11 mesi da quando, il 9 marzo 2012, Giuseppe Pignatone lasciò la poltrona di procuratore di Reggio Calabria per andare a dirigere la Procura di Roma, ed ancora il suo posto è vacante. La Procura di Reggio, città il cui consiglio comunale è stato sciolto per contiguità mafiose nelle scorse settimane, attualmente è retta da Ottavio Sferlazza, il procuratore aggiunto più anziano tra i tre in servizio. Gli altri due, Michele Prestipino e Nicola Gratteri sono tra i candidati, interni, alla carica di procuratore alla quale concorrono magistrati di varie procure italiane. Tra gli esterni figura, tra gli altri, il procuratore aggiunto di Napoli Federico Cafiero De Raho.
È proprio De Raho il favorito a sostituire Pignatone. Nulla è ancora definito, ma si fa sempre più consistente la pista che porta al magistrato napoletano. La quinta commissione del Csm si è infatti pronunciata a suo favore: nella votazione, il procuratore aggiunto della Dda di Napoli ha riportato sei voti, mentre gli attuali procuratori aggiunti di Reggio Prestipino e Gratteri e il procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano ne hanno ottenuto uno ciascuno. La parola finale spetta ora al plenum del Csm.
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