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Talarico: sulla Cultura la minoranza c’è

COSENZA C’è una differenza tra l’opposizione e la minoranza in consiglio regionale e pure sulla difesa delle realtà culturali minacciate dal testo unico messo a punto dall’assessore Mario Caligiuri…

Pubblicato il: 07/02/2013 – 22:54
Talarico: sulla Cultura la minoranza c’è

COSENZA C’è una differenza tra l’opposizione e la minoranza in consiglio regionale e pure sulla difesa delle realtà culturali minacciate dal testo unico messo a punto dall’assessore Mario Caligiuri questa distanza emerge. A marcarla è Mimmo Talarico, consigliere di Idv, che ha manifestato la sua testimonianza e il suo impegno a favore della cultura e del teatro calabrese. Sollecitato su cosa si possa fare per arginare l’iniziativa della giunta regionale, Talarico ha spiegato che ci sono una opposizione, cui lui è iscritto, e una minoranza, una parte cioè che a lui pare particolarmente arrendevole con Scopelliti e le sue scelte. Talarico in linea di principio non ha rifiutato l’idea di dare ordine alla legislazione in materia di cultura, cancellando le molte leggi pensate per erogare denaro in maniera che qualcuno definisce “clientelare”, tuttavia sarebbe stato necessario che Caligiuri avesse ascoltato i protagonisti del variegato mondo culturale calabrese prima di accorpare in un testo unico ogni iniziativa, unendo così le sagre ai concerti e al teatro. Molto decise le parole di Fabio Vincenzi, curatore della stagione teatrale dell’Auditorium Unical, che ha annunciato che a rischio non è solo il teatro dell’Acquario, ma anche la cooperativa teatrale che opera nella Locride e che è una trincea contro la cultura mafiosa, il Teatro stabile di Crotone e la Barraca. Uno scenario preoccupante, di vero prosciugamento della realtà culturale calabrese, cui la Regione sembra sorda. Per Vincenzi tuttavia il centrodestra ha solo proseguito sulla strada tracciata dalla giunta Loiero, quando già allora le cooperative, che sono la forma attraverso cui i gruppi teatrali sono strutturati, sono state escluse dalla possibilità di accedere ai fondi europei. Su quella falsariga, la giunta Scopelliti ha dato il colpo di grazia contro i luoghi di produzione di pensiero creativo e divergente. Di qui la richiesta di Talarico rivolta a Scopelliti e Caligiuri di “sanare una ferita aperta ed estinguere un debito di morale verso il teatro calabrese attraverso una disponibilità all’ascolto a al confronto”.

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