I CONTI DI REGGIO | Un piano con qualche "debito" di memoria
«C`è qualcosa che non torna: in questo documento ci sono dimenticanze troppo banali. O, forse, i commissari hanno deciso di delegare tutto alla Corte dei conti, con una mossa “machiavellica”». Uno de…

«C`è qualcosa che non torna: in questo documento ci sono dimenticanze troppo banali. O, forse, i commissari hanno deciso di delegare tutto alla Corte dei conti, con una mossa “machiavellica”». Uno dei commenti colti a Reggio, nelle ore successive alla pubblicazione del piano di riequilibrio del disavanzo di Palazzo San Giorgio, conferma i dubbi emersi da una prima lettura del documento. Manca qualcosa. Per esempio la voragine, certificata dall`ultima relazione dei magistrati contabili, delle forniture idriche. Sono circa 80 milioni di euro che risalgono agli anni in cui il servizio veniva gestito direttamente dalla Regione Calabria (prima che le subentrasse la Sorical). Soldi che la Corte dei conti considera come un debito certo, la Regione ritiene di dover riscuotere e il Comune, invece, ha “stralciato” dal bilancio. Trovando, almeno per il momento, il conforto dei commissari, che quei denari non hanno ritenuto di dover inserire nel loro Piano. Un disaccordo che, ora, saranno i giudici contabili a sciogliere.
La manovra pensata e pianificata in riva allo Stretto, dovrà passare nuovamente al loro vaglio. E in questo nuovo passaggio, secondo i boatos, starebbe il potenziale “machiavellico” del Piano. Così concepito, senza l`inclusione di debiti che in molti considerano certi, potrebbe anche non superare l`ultimo esame. E, a quel punto, per Reggio Calabria sarebbe il dissesto finanziario. Lo stesso che i commissari si erano impegnati a scongiurare…