ROMA Daniele Lo Presti sarebbe stato ucciso da un solo colpo probabilmente esploso da media distanza. E ora spunta un testimone che lo avrebbe visto parlare con due persone poco prima di essere ammazzato. Ci sono alcune novità sull`omicidio del noto fotografo calabrese trovato morto mercoledì pomeriggio a Roma.
Le prime certezze – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – arrivano dall`autopsia. Un minuscolo foro dietro l`orecchio sinistro fa pensare che sia stato un colpo solo, di piccolo calibro (7,65), esploso da media distanza. Probabilmente con una pistola.
Tra le testimonianze raccolte dalla polizia ci sarebbe anche quella di un testimone che avrebbe visto Lo Presti (nato a Vibo Valentia ma cresciuto a Palmi), poco prima di essere ucciso, parlare con due persone non lontano da dove, alle 17, è stato poi trovato morto. È da verificare l`attendibilità di tale versione che potrebbe rivelarsi utile per ricostruire gli ultimi minuti di vita di Lo Presti. Gli investigatori della squadra mobile e del commissariato Monteverde hanno accertato che un`ora prima della scoperta del corpo Lo Presti aveva un appuntamento con un collega per fare jogging insieme sulle sponde del Tevere. Le indagini – anche se al momento non si esclude alcuna pista – sono rivolte principalmente a scandagliare la sfera privata del quarantenne, in particolare le sue conoscenze, legate anche all`ambiente di lavoro. Al vaglio degli inquirenti anche i debiti che il fotografo avrebbe contratto negli ultimi tempi, sia legati alla sua professione sia per altri motivi. Poche ore prima che venisse ucciso Lo Presti si sarebbe messo in contatto con i responsabili dell`agenzia fotografica con cui collaborava da tempo per sollecitare il versamento di alcuni compensi arretrati perché doveva saldare con urgenza una somma in sospeso. Di quanto e con chi? Secondo alcuni, il paparazzo dei vip avrebbe avuto anche la passione per il gioco. Ma le indagini non escludono neppure l`avvertimento subìto anni fa quando, nei pressi della sua abitazione a Porta Portese (e non a Vibo Valentia, in Calabria), l`auto del fotografo venne distrutta da un incendio doloso. Secondo quanto verificato, si sarebbe trattato di una minaccia esplicita legata al fatto che il quarantenne aveva picchiato un uomo che, secondo la ricostruzione dell`epoca, perseguitava la sua ex compagna.
Si attendono nuovi riscontri per cercare la verità sulla morte del fotografo calabrese.
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