CASO PIOLI | Si attende l`esito dell`autopsia
Gioia Tauro si è risvegliata stordita dal dolore dopo il ritrovamento del cadavere di Fabrizio Pioli, l`elettrauto scomparso un anno fa. Fondamentale per recuperare il corpo sarebbe stata la confessi…

Gioia Tauro si è risvegliata stordita dal dolore dopo il ritrovamento del cadavere di Fabrizio Pioli, l`elettrauto scomparso un anno fa. Fondamentale per recuperare il corpo sarebbe stata la confessione di Antonio Napoli, ricercato dal 23 febbraio 2012 (giorno in cui non si sono avute più notizie del ragazzo) e costituitosi nella giornata di venerdì. Per gli inquirenti sarebbe stato Napoli, assieme ai suoi familiari, ad ammazzare Fabrizio “reo” di aver intrapreso una relazione con la figlia, Simona, sposata e mamma di un bambino. È stata Simona stessa, nell`immediatezza dei fatti, ad accusare i suoi genitori, ora in carcere. Ma saranno l`autopsia e ulteriori indagini a fare luce sulla fine di Pioli.
L`esame autoptico dovrebbe essere effettuato lunedì e, se tutte le operazioni saranno terminate in giornata, già martedì potranno svolgersi i funerali. Gli inquirenti lo hanno ribadito in conferenza stampa precisando di voler restituire al più presto il corpo alla famiglia per una degna sepoltura.
Il gup del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura, ha rinviato a giudizio cinque persone per la morte di Fabrizio: il padre della giovane, Antonio Napoli, di 55 anni, la madre, Rosina (51), il fratello Domenico (23), il cugino Francesco (33), e Domenico Galatà, quest`ultimo accusato solo di favoreggiamento.
Preferisce non parlare e lasciare spazio alle indagini, l`avvocato Carlo Monaco, legale della famiglia Pioli, ma la sua unica consolazione è che adesso, almeno, «i parenti avranno un corpo su cui piangere. Al momento non abbiamo ulteriori elementi – aggiunge –. Bisognerà verificare, sulla base di nuovi riscontri, se la ricostruzione riferita fino ad ora combaci con gli sviluppi del caso».
Sarà l`autopsia a rivelare se il corpo di Fabrizio sia stato bruciato (qualche giorno dopo la scomparsa del giovane, venne ritrovata la sua auto carbonizzata), e le “modalità” dell`omicidio. A questo punto, alla luce dei nuovi risvolti, il processo – che inizierà il prossimo 14 marzo – subirà una sterzata.
Nonostante gli accertamenti dei Ris non abbiano fatto emergere nulla di rilevante ai fini delle indagini, dai voluminosi faldoni dell`inchiesta sul “caso Pioli” sono emerse comunque numerose prove che incastrerebbero i Napoli. A partire dalle conversazioni intercettate e dalle dichiarazioni di Simona.
«LI VOGLIO DENTRO TUTTI»
Simona sin da subito ha puntato il dito contro suo padre e suo fratello. In particolare, a tale proposito, è emblematico un colloquio, captato dagli inquirenti, nel giugno dello scorso anno, tra la ragazza (che si troverebbe in una località protetta) e il suo avvocato Anna Maria Domanico. Simona chiede novità e il legale riferisce che alcuni elementi farebbero pensare che Fabrizio sia stato ucciso («Mi sa che è morto»). A quel punto la giovane comincia a piangere e singhiozzare. L`avvocato cerca di calmarla.
Anna: «Ma dico io, tuo fratello, che ha confessato! Perché non dice dov`è il coso, perché non lo dice dov`è il coso?».
Simona: «Non lo sa dov`è, perché sicuramente lo ha seppellito solo mio padre, con qualcun altro».
L`avvocato cerca di spiegare a Simona che al momento sono soltanto voci e che il corpo non è stato ritrovato, ma la ragazza è sicura della tragica fine di Fabrizio: «No, me lo sento Anna, me lo sento, me lo sento, lo sento, stanotte me lo sono sognato, lo sento… Io me lo sentivo che era morto, perché non lo sentivo più, non lo sentivo più quel legame, non lo sentivo più, si era spezzato… Pure che lo ha ferito e lo ha buttato, ormai è morto… Non se lo meritava no, non se lo meritava, non se lo meritava». E piange disperatamente. L`avvocato si preoccupa per lei, ma Simona non riesce a darsi pace per la morte di un innocente e si sfoga: «Non crollo Anna, non crollo, li voglio dentro tutti, dalla A alla Z, tutti dentro li voglio, gli faccio fare l`ergastolo, te lo giuro su Dio».