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Omicidio Pioli, l`autopsia non si è conclusa

GIOIA TAURO È iniziata stamattina all`ospedale Riuniti di Reggio Calabria l`autopsia sul corpo di Fabrizio Pioli e, come era nelle previsioni, vista la complessità delle analisi da compiere sui resti…

Pubblicato il: 06/03/2013 – 19:15
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Omicidio Pioli, l`autopsia non si è conclusa

GIOIA TAURO È iniziata stamattina all`ospedale Riuniti di Reggio Calabria l`autopsia sul corpo di Fabrizio Pioli e, come era nelle previsioni, vista la complessità delle analisi da compiere sui resti del giovane, l`esame autoptico non è stato completato e verrà ripreso nella giornata di domani. Sono diverse le risposte che si attendono, in particolare si punta a stabilire se l`elettrauto di Gioia Tauro, il cui cadavere è stato trovato interrato in una buca, ad un anno dall`omicidio, sia stato attinto da colpi di arma da fuoco – così come sostengono gli investigatori – oppure se sia morto perché raggiunto da un corpo contundente, a seguito di un litigio, così come afferma Antonio Napoli. Altro dato che l`autopsia dovrebbe chiarire è se al corpo del ragazzo sia stato dato fuoco, dopo la morte, visto che è stato trovato a pochi metri di distanza dalla sua auto divorata dalle fiamme nell`immediatezza dell`omicidio. Una volta terminata la  complessa autopsia, il corpo potrà essere finalmente consegnato alla famiglia per una dignitosa sepoltura e avere una tomba sulla quale piangere.
Napoli si è costituito nei giorni scorsi dopo un anno di latitanza e con le sue dichiarazioni ha fatto recuperare il corpo di Pioli. Sarebbe stato Napoli, con la complicità dei familiari, ad ammazzare il 38enne “reo” di avere una relazione con Simona, figlia di Napoli, già sposata e con un bimbo.

L`INTERROGATORIO DI NAPOLI
Sabato mattina Antonio Napoli, assistito dai suoi legali, è stato interrogato per circa cinque ore davanti al gip del tribunale di Palmi, Paolo Ramondino, presente anche il pm Giulia Pantano. L’uomo ha ammesso di aver ucciso Fabrizio Pioli ma ha sottolineato di averlo fatto da solo.
Al culmine di una lite, il padre di Simona Napoli avrebbe preso un tubo di ferro o un bastone e avrebbe colpito ripetutamente Fabrizio, fino a ucciderlo. Poi avrebbe caricato il corpo sull`auto del ragazzo e si sarebbe diretto in una zona poco distante nella quale, dopo aver scavato una grossa buca, avrebbe fatto sparire il cadavere. Il racconto dell`uomo, che per un anno si è dato alla macchia e venerdì scorso si è costituito e ha fornito agli inquirenti le dritte per poter recuperare il corpo di Pioli, contrasta con gli elementi in possesso degli inquirenti. Poco credibile anche il fatto che Napoli possa aver agito da solo, soprattutto nel momento in cui ha dovuto occultare il cadavere. Del resto era stata la stessa Simona Napoli, nell`immediatezza dei fatti, ad accusare i familiari e a puntare il dito contro il padre e il fratello in particolare.
Il gup del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura, ha rinviato a giudizio cinque persone per la morte di Fabrizio: il padre della giovane, Antonio Napoli, di 55 anni, la madre, Rosina (51), il fratello Domenico (23), il cugino Francesco (33), e Domenico Galatà, quest`ultimo accusato solo di favoreggiamento. Il processo prenderà il via il prossimo 14 marzo.

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