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La "cura" delle `ndrine nella sanità lombarda

Le `ndrine hanno sempre bisogno di cure mediche. Soprattutto in Lombardia. Il settore sanitario fa gola alle cosche calabresi che all`ombra della Madonnina continuano a fare affari. “Mazzette” in c…

Pubblicato il: 12/03/2013 – 16:15
La "cura" delle `ndrine nella sanità lombarda

Le `ndrine hanno sempre bisogno di cure mediche. Soprattutto in Lombardia. Il settore sanitario fa gola alle cosche calabresi che all`ombra della Madonnina continuano a fare affari. “Mazzette” in cambio di fornuture la nuova bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla sanità lombarda martedì mattina. Avrebbero preso tangenti per concedere a una ditta specializzata l`appalto per la fornitura di sofisticate apparecchiature mediche a importanti ospedali lombardi. Con l`accusa di corruzione, la Direzione investigativa antimafia di Milano ha eseguito 7 arresti e una cinquantina di perquisizioni, anche in Svizzera, nell`ambito di un`indagine che andava avanti da un anno e mezzo. Altre 13 persone sono indagate. Tra gli arrestati il giornalista Leonardo Boriani, ex direttore della Padania, l`ex consigliere regionale lombardo Massimo Gianluca Guarischi, Pier Luigi Sbardolini, direttore amministrativo dell`ospedale di Chiari (Bs), Luigi Gianola, direttore generale dell`ospedale di Sondrio, e l`imprenditore Giuseppe Lo Presti. Tra gli indagati anche Carlo Lucchina, il direttore generale dell`assessorato alla Sanità. Perquisite abitazioni, imprese e strutture sanitarie, compresa la sede dell`assessorato alla Sanità. Tra le aziende ospedaliere coinvolte il San Paolo di Milano, l`Istituto nazionale tumori, l`azienda ospedaliera di Cremona e quella di Valtellina e Valchiavenna, in provincia di Sondrio. L`Istituto dei tumori precisa subito di essere del tutto estraneo ai fatti per cui sta procedendo la Procura di Milano. In particolare, fa sapere il presidente della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori, Giuseppe De Leo, la società Hermex Italia srl «non ha mai vinto nessun bando di gara né ha mai fornito ad alcun titolo alcuna apparecchiatura sanitaria o servizi di alcun tipo all`istituto. Non sono neppure in corso procedure di appalto per prodotti commercializzati dalla medesima società».

DALLE INDAGINI SU CARLO CHIRIACO
L`inchiesta è condotta dai pm Claudio Gittardi e Antonio D`Alessio, e costituisce lo sviluppo dell`indagine della Dda di Milano sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella sanità che avevano portato all`arresto di Carlo Antonio Chiriaco, ex direttore della Asl di Pavia, e di Giuseppe Neri, ritenuto il capo del locale della `ndrangheta pavese. Chiriaco, calabrese, è stato condannato a 13 anni di carcere nel processo “Infinito”. L`indagine su Chiriaco  nasce dopo la morte sospetta di Pasquale Libri – il genero del boss della `ndrangheta Rocco Musolino –, funzionario del settore appalti intercettato con Chiriaco, e poi precipitato dall`ottavo piano dell’ospedale milanese per un suicidio quanto mai sospetto.

GLI ARRESTATI
I funzionari della Dia hanno arrestato con l`accusa di corruzione: Giuseppe Lo Presti, di anni 65, e i figli Salvo Massimiliano di anni 43, e Gianluca di anni 39, titolari della Hermex Italia srl di Milano; Pier Luigi Sbardolini, di anni 61, direttore amministrativo dell`Azienda ospedaliera di Chiari (Bs); Massimo Gianluca Guarischi, di anni 49, consulente; Luigi Gianola, di anni 65, direttore generale dell`Azienda ospedaliera di Sondrio; Leonardo Boriani di anni 66, giornalista.

L`OPERAZIONE DELLA DIA E IL SISTEMA DELLE TANGENTI
È stata fatta luce sui meccanismi per la creazione delle provviste di denaro utilizzato per le tangenti, che avveniva con la complicità del titolare di una finanziaria di Lugano, Giovanni Lavelli, cittadino elvetico, i cui uffici sono stati perquisiti, a seguito di rogatoria, dalle autorità locali. Gli inquirenti hanno trovato riscontri secondo cui Giuseppe Lo Presti e i due figli Salvo e Gianluca, la cui società Hermex Italia srl produce sofisticate apparecchiature per la diagnosi precoce dei tumori, avrebbero versato tangenti per ottenere l`appalto presso alcuni ospedali. Il giornalista Leonardo Boriani avrebbe avuto un ruolo di «facilitatore», ovvero avrebbe messo in contatto gli imprenditori con i responsabili degli ospedali. A quanto documentato dalla Dia, Lo Presti l`estate scorsa avrebbe versato – attraverso una finanziaria di Lugano – una somma totale di 85mila euro in tangenti all`allora consigliere regionale Massimo Gianuca Guarischi. Al direttore generale dell`azienda ospedaliera di Sondrio, Gianola, sarebbero stati promessi 500mila euro.

MARONI: «FARE LUCE SU QUANTO ACCADUTO»
«Le recenti inchieste sulla sanità lombarda mi pongono l`obbligo, da governatore, di fare luce su tutte queste vicende e garantire una gestione della sanità limpida e trasparente, oltre che efficiente». È quanto ha affermato il neopresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. «Questo è il primo compito che porterò alla prima riunione di giunta della prossima settimana», ha aggiunto Maroni, commentando la nuova inchiesta sulla sanità lombarda.

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