Falsi permessi di soggiorno Immigrati truffati a Cosenza
COSENZA Si presentava agli extracomunitari come un professionista. Uno in gamba, pronto ad aiutarli nel tentativo di ottenere il sospirato permesso di soggiorno. Li attirava con i modi garbati, facen…

COSENZA Si presentava agli extracomunitari come un professionista. Uno in gamba, pronto ad aiutarli nel tentativo di ottenere il sospirato permesso di soggiorno. Li attirava con i modi garbati, facendo leva sulla disperazione di chi rischia di essere rispedito in patria, lontano dal sogno di una vita più agiata. Poi li convinceva a versargli delle somme, in teoria necessarie per la predisposizione dei documenti. E infine li truffava. Perché le carte non erano valide e per gli immigrati che volevano regolarizzare la propria posizione arrivava, invariabilmente, il “no” della Questura. La truffa, particolarmente odiosa perché in danno a persone indigenti, è stata scoperta a Cosenza. Nella città dei Bruzi, adesso, la Procura della Repubblica indaga per scoprire chi sia la persona responsabile dei raggiri ai danni di decine di migranti. Per istruire le pratiche fasulle c`era, ovviamente, un tarriffario. Alcune fonti parlano di 600 euro per ogni iter predisposto, ma pare che in alcuni casi la somma richiesta fosse superiore.
L`inchiesta è partita dalla denuncia di un mediatore culturale. A lui si rivolgevano gli immigrati quando le loro richieste di permesso di soggiorno venivano rigettate. E lui si è accorto delle falsificazioni dei documenti, segnalando tutto alle autorità. Un sistema ben congegnato, che non è sfuggito a occhi esperti, ma ha gabbato molti extracomunitari. Timbri e firme sembravano originali, ma non lo erano. Adesso è caccia aperta al truffatore, che avrebbe depredato le sue vittime di decine di migliaia di euro.