`Ndrangheta al Nord, assolti ma ritenuti "pericolosi"

TORINO Assolti ma ritenuti soggetti socialmente pericolosi. È quanto disposto dalla Corte d`appello di Torino che, nei giorni scorsi, ha emesso un decreto con cui si conferma la misura della sorveglianza speciale per quattro persone ritenute vicine ad ambienti di `ndrangheta. Si tratta di Romeo Rea, Francesco Guerrisi, Giuseppe Caridi e Sergio Romeo, imputati in un processo su presunte infiltrazioni delle `ndrine nel basso Piemonte. Un procedimento che lo scorso ottobre si era, appunto, concluso a Torino con l`assoluzione di tutti gli imputati. Una decisione che però, secondo il giudici del Riesame non è motivo sufficiente per revocare la sorveglianza speciale che era stata già applicata dal Tribunale di Alessandria nel febbraio del 2012, su richiesta della questura alessandrina.
In particolare per i magistrati torinesi la sentenza dell`8 ottobre scorso «non ha di fatto escluso, neppure indirettamente, la sussistenza della pericolosità sociale degli odierni ricorrenti, ma anzi ha finito per confermare la creazione in basso Piemonte di un sodalizio avente gli stessi connotati, e le medesime finalità delle associazioni `ndranghetistiche della Calabria; poiché la valenza criminale di queste non ha certo bisogno di dimostrazione – scrivono i giudici – deve concludersi che i suoi aderenti sono per ciò soggetti socialmente pericolosi». Da qui la conclusione a cui perviene la Corte d`appello torinese: «Va confermato il decreto impugnato in ordine vuoi alla sussistenza nel basso Piemonte di una nuova unità `ndranghetistica, vuoi all`appartenenza ad essa degli attuali ricorrenti». (0090)