Dopo una lunga fase di commissariamento, il Partito democratico calabrese ha definito le procedure per pervenire entro il prossimo mese di giugno, all’elezione dei segretari di circolo, di quelli provinciali e del regionale. Si tratta di un appuntamento importante, che non può essere ridotto ad una pura conta fra gli iscritti, ma che deve rappresentare un momento alto e significativo di confronto democratico, con al centro i problemi della Calabria.
Occorre saper coniugare le legittime ambizioni dei singoli, con l’esigenza sempre più avvertita di rendere concreto e visibile il rinnovamento, promuovendo accanto ai rappresentanti istituzionali ed ai quadri storici del partito volti nuovi, dirigenti competenti e preparati, capaci di parlare un linguaggio semplice, facilmente comprensibile dai cittadini.
Il risultato elettorale del 24 e 25 febbraio, ci indica chiaramente che questo è il percorso da seguire.
Non è sicuramente questo, perciò, il momento di rinchiudersi al proprio interno e di continuare con i vecchi riti, ma è necessario garantire la massima apertura alle diverse articolazioni della società civile, l’associazionismo, l’universo della cultura, le rappresentanze sociali e del mondo del lavoro, per portare nuova linfa al partito, renderlo più vivo ed in piena sintonia con il comune sentire dei cittadini.
Oggi quello che serve alla Calabria, è un Pd dinamico e vivace, un soggetto politico veramente inclusivo, dotato di una grande capacità di ascolto e di elaborazione, che sia l’interprete della domanda di cambiamento, il garante del buon governo e il difensore dei diritti e della legalità.
Promuoviamo perciò una classe dirigente rinnovata, qualificata ed automa, che sia in grado di proporre una concreta alternativa di governo nella nostra Regione. Mettiamo perciò da parte i personalismi, evitiamo di proporre per tutti i ruoli sempre le stesse persone e teniamo soprattutto conto del giudizio degli elettori.
I congressi, pertanto, non possono più essere un fatto burocratico, ma devono poter essere, invece, un momento di grande partecipazione democratica e di intenso confronto politico-programmatico.
Occorre però uscire dalla sterile logica dello schematismo e del rigorismo che non producono alcun consenso, aprirsi all’innovazione e promuovere la più ampia partecipazione alle scelte che dovremo compiere, per dare al nostro partito una forte, unitaria e riconosciuta classe dirigente.
Tutto ciò è possibile, occorre consentire non solo agli iscritti ma anche agli elettori del Pd, la partecipazione al voto, per l’elezione dei segretari di circolo, cittadini e provinciali.
Ed è proprio di questo, che abbiamo bisogno in Calabria ed in particolare nella città di Catanzaro.
*Consigliere regionale Pd
x
x