INCHIESTA SUI GRUPPI | L`abitudine di sparare nel mucchio
Così fan tutti. Se è questa la linea difensiva scelta dal governatore Scopelliti per reagire alla notizia di dieci consiglieri indagati per presunti abusi nei rimborsi istituzionali, francamente risc…

Così fan tutti. Se è questa la linea difensiva scelta dal governatore Scopelliti per reagire alla notizia di dieci consiglieri indagati per presunti abusi nei rimborsi istituzionali, francamente rischia l`ennesimo autogol.
Prima di entrare nel merito dell`improvvisa ed urgente conferenza stampa (mezz`ora di preavviso…) indetta da Scopelliti, però, è bene osservare che evidentemente il governatore ha deciso di commissariare il presidente del consiglio regionale Franco Talarico. O meglio ha deciso di rendere sfacciatamente evidente quel che già tutti gli addetti ai lavori sanno bene: Talarico si deve limitare, per usare una fortunatissima metafora di Chizzoniti, a trasmettere valore termico alla poltrona che occupa, ma poi chi ne esercita le funzioni effettive è il presidente della giunta regionale (che già è assessore alla Sanità, assessore al Turismo, assessore alle Risorse comunitarie e, in pectore, sostituisce i dimissionari assessori al Lavoro e alle Attività produttive: neanche Mussolini arrivò a tanto). Altrimenti come accettare che di una tematica e di una indagine che riguarda i gruppi consiliari e i soldi del bilancio del consiglio regionale si occupi il presidente della giunta?
Nel merito su una cosa siamo pienamente d`accordo con il governatore: non si spara nel mucchio e non si può dare la notizia senza dare i nomi. Qualcuno è solito farlo ma fin qui la cosa ha fatto comodo anche a Scopelliti.
Dire dieci consiglieri regionali, otto di centrodestra e due di centrosinistra. Insistere nell`indicare qualifiche degli indagati senza mai fornire un nome è disinformazione ed è anche una nefasta azione che, delegittimando tutto e tutti, finisce col dare una mano ai veri affossatori del rapporto fiduciario tra cittadino e istituzione. Ma Scopelliti aspetta oggi per scoprirlo? Se guarda in giro troverà che chi ha brevettato questo metodo becero di scrivere sui giornali, quello che nelle scorse legislature si inventava il “tintinnare di manette” parlando di assessori da arrestare all`alba senza mai fare uno straccio di nomi, oggi è stato premiato con la nomina a consulente delle maggiori istituzioni elettive calabresi.
E poi in quanto ad allusioni e all`utilizzo di linguaggio criptico, lo stesso Scopelliti non è certo immune da pecche: da anni parla di lobby, di richieste non corrette, di tentativi di condizionamento da parte di “certa stampa”.
Nomi però non ne ha mai fatti e del resto non li fa neanche oggi. (0050)