Caos Udc, ancora nessun nome per la giunta regionale
LAMEZIA TERME In Calabria la quadratura del cerchio non arriva e, dunque, sarà decisiva, nelle prossime ore, la mediazione di Cesa e Casini. L`Udc calabrese non è riuscito a trovare nemmeno oggi una…

LAMEZIA TERME In Calabria la quadratura del cerchio non arriva e, dunque, sarà decisiva, nelle prossime ore, la mediazione di Cesa e Casini. L`Udc calabrese non è riuscito a trovare nemmeno oggi una posizione univoca sul nome da indicare al governatore Peppe Scopelliti per la nomina d`assessore. Se da una parte il gruppo regionale invoca scelte che vadano in direzione di premiare «una personalità interna», dall`altra c`è Roberto Occhiuto che, nonostante le smentite di circostanza sarebbe interessato fortemente a rientrare in gioco dopo la mancata riconferma in Parlamento. Lotterà fino all`ultimo con il capogruppo Alfonso Dattolo, che sempre nella giornata odierna ha incassato il sostegno dei suoi colleghi, dell`assessore Michele Trematerra e del presidente del consiglio regionale Franco Talarico.
Scopelliti aspetta e guarda con molto interesse a quanto avviene in casa centrista anche perché l`eventuale indicazione di Occhiuto (sarebbe lui il quarto esterno dopo Stasi, Mancini e Caligiuri) complicherebbe, e non poco, i piani del governatore. Non ingannino i toni concilianti del documento diramato al termine della riunione dell`Udc, perché quelle attuali sono ore concitate. Su Occhiuto starebbe spingendo soprattutto Casini, desideroso di trovare una collocazione dignitosa al suo fedelissimo dopo l`esclusione a sorpresa dalla Camera. Dattolo, invece, gode della stima di Cesa, ma quest`ultimo non può forzare troppo la mano dopo aver optato per l`unico seggio conquistato dai centristi in Calabria.
In contemporanea, sempre a Lamezia Terme, l`ex parlamentare Mario Tassone ha riunito i suoi fedelissimi. È mancato pochissimo perché si sfiorasse l`incidente diplomatico: sia il gruppo regionale che i dirigenti vicini all`ex segretario nazionale avevano scelto la stessa location per i loro summit. Una volta resisi conto della situazione è toccato a Trematerra e soci optare per un`altra destinazione.
In ogni caso, l`obiettivo di Tassone (che nelle prossime settimane riunirà a Roma tutti i dirigenti che si richiamano alle sue posizioni) è quello di arrivare al congresso con un`area ben strutturata, che ricalca quella del vecchio Cdu. Nel corso dell`incontro odierno non sono mancati accenni critici all`attuale gestione del partito anche in riferimento al rimpasto in giunta regionale. «Il comitato regionale del partito – si legge in un documento approvato dai tassoniani – dovrà decidere formalmente i termini di una verifica alla Regione, che non può limitarsi solo alla presenza in giunta, ma che deve essere inserita in un contesto e in una strategia più ampia». I dissidenti vanno oltre arrivando a chiedere un superamento dell`attuale gestione del partito e la «costituzione di un comitato di coordinamento». (0040)