Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:35
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

CONSIGLIO REGIONALE | Aria pesante a Palazzo Campanella

REGGIO CALABRIA Che qualcosa sia cambiato risulta subito evidente dal modo in cui i consiglieri regionali si guardano intorno. Lo stile baldanzoso e tronfio, quasi la cifra esistenziale caratterizzan…

Pubblicato il: 08/04/2013 – 17:26
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
CONSIGLIO REGIONALE | Aria pesante a Palazzo Campanella

REGGIO CALABRIA Che qualcosa sia cambiato risulta subito evidente dal modo in cui i consiglieri regionali si guardano intorno. Lo stile baldanzoso e tronfio, quasi la cifra esistenziale caratterizzante di un’intera classe dirigente, sembra un (dolce) ricordo del passato. Dentro al Palazzo il clima è pesante, la circospezione regna sovrana. In programma c’è una seduta del consiglio regionale, ma lo scandalo rimborsi ha lasciato un segno indelebile nella tranquillità di capigruppo e assessori, finanche in quella di portaborse e collaboratori. Molti avrebbero preferito stare alla larga da Palazzo Campanella, in questi giorni. Meglio far calmare le acque. Qualcuno sa di aver esagerato, di aver abusato dei fondi riservati ai gruppi. Altri sono rosi dai dubbi. «Ma quella volta, durante quell’incontro istituzionale, avevo il diritto o no di richiedere il rimborso spese?». Nessuno è tranquillo.
Si respira quasi un clima di paura, i giornalisti incutono un inedito timore. Nei piccoli capannelli che si formano e si sciolgono continuamente, davanti alla sala stampa o in buvette, risuonano in sottofondo parole che esortano a considerare i distinguo, a non sparare nel mucchio. Perché non tutti sono uguali, non tutti hanno utilizzato i fondi pubblici per le proprie questioni domestiche (per pagare le bollette o i detersivi) o per piccoli piaceri che ogni tanto un uomo ha il diritto di concedersi (la lap dance, per i più esigenti, i “Gratta e vinci” per chi si avvia alla ludopatia con i soldi dei contribuenti). Ci sono anche consiglieri onesti, va da sé.
La speranza diffusa è che lo scandalo rientri presto, che si ritorni alla vecchia e rassicurante normalità. Alla cara disattenzione della stampa. Già, la stampa. La presenza della troupe della trasmissione Piazza pulita preoccupa oltremisura. Chi può cerca di non farsi vedere. Gli addetti alla sicurezza sono invece più vigili che mai. Presidiano ogni ingresso, impongono controlli aggiuntivi ai visitatori. Al quinto piano, riservato agli uffici dei consiglieri, l’attenzione è massima. I commessi vanno avanti e indietro per impedire alle telecamere di riprendere, ai dirigenti e agli impiegati di rispondere. «Le norme non sono più stringenti – specifica il segretario generale Nicola Lopez -, stiamo solo facendo rispettare regole che erano in vigore anche prima». Ma lo zelo della vigilanza è davvero inedito. Al piano terra si aggirano anche uomini della Digos e della polizia. 
Fuori da Palazzo Campanella è prevista una manifestazione degli “indignados” e si temono reazioni inconsulte da parte dei manifestanti.
I pochi consiglieri regionali che si vedono in giro provano a minimizzare la questione. «È tutta un’esagerazione – dice un rappresentante del Pdl –, fare di tutta l’erba un fascio è un esercizio inutile. E se poi si scopre che la storia della lap dance è una stupidata? Girano i c… o no?». Un assessore regionale se ne sta seduto tranquillo davanti alla sala conferenze “Giuditta Levato”. È gentile, ma appena gli si chiede di rispondere ad alcune domande si allontana in fretta: «Mi lasci stare, per carità, non dico niente. Mi perdoni». Poi scompare. 
Altri hanno invece la coscienza tranquilla. E si sentono nella condizione di puntare il dito contro i colleghi. «Sono nauseato da quello che sta succedendo – spiega un consigliere reggino -. Dall’inizio della legislatura il mio gruppo ha fatto un sacco di cose. Ma tutto rischia di essere perduto, alla luce di questi scandali». Davanti alla cassa del bar, un esponente del Pdl tira fuori i soldi e paga il suo pranzo. «Com’è la situazione? Assistiamo a indiscrezioni che poi non è detto corrispondano alla realtà. Il problema è che i cittadini sono molto arrabbiati. Il rischio è che credano che tutti qui facciamo la bella vita. Invece fare attività politica seriamente è un impegno gravoso. Il Consiglio deve concentrarsi su nuove proposte di legge a favore della Calabria. Poi, certo, ci sono consiglieri e consiglieri. E ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità». Ma tutti sanno che qualcosa è cambiato. E che il primo quarantennio della Regione Calabria, tra spese pazze e mancate rendicontazioni, è finito rovinosamente. (0090)

Argomenti
Categorie collegate

x

x