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L`ARRIVO DI DE RAHO | Di Landro: lo aspettavamo con ansia

REGGIO CALABRIA È il presidente del Tribunale Luciano Gerardis il primo a prendere la parola nell`aula Versace – più grande e confortevole dell`angusta aula 13 del Cedir che ha ospitato il giuramento…

Pubblicato il: 11/04/2013 – 13:02
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L`ARRIVO DI DE RAHO | Di Landro: lo aspettavamo con ansia

REGGIO CALABRIA È il presidente del Tribunale Luciano Gerardis il primo a prendere la parola nell`aula Versace – più grande e confortevole dell`angusta aula 13 del Cedir che ha ospitato il giuramento – dove si svolge la cerimonia di benvenuto al nuovo procuratore Federico Cafiero de Raho. «Sono certo – afferma Gerardis – che rinnoveremo con il nuovo procuratore della Repubblica la collaborazione che c`è stata con il facente funzioni Sferlazza che ha in questo anno difficile gestito la Procura di reggio. Un grande caloroso benvenuto al nuovo procuratore della repubblica e i migliori auguri di buon lavoro». Ed è proprio Sferlazza a intervenire subito dopo il presidente del Tribunale e a rivolgersi a Cafiero de Raho: «La sua spiccata professionalità che ci è ormai nota e la professionalità che ha maturato in una terra diversa ma non meno difficile come la Campania sono una garanzia per il futuro». E a chi è chiamato a succederlo alla guida dell`Ufficio di Procura, Sferlazza ha voluto dare rassicurazioni: «Troverà un ufficio unito, formato da magistrati in alcuni casi giovanissimi, ma che lavorano senza risparmio e senza guardare l`orologio ma con grandissimo senso dello Stato».
E sono tante le personalità che si avvicendano ai microfoni della sala Versace per salutare il nuovo procuratore: intervengono il presidente dell`Ordine degli avvocati, Panuccio, e quello della Corte d`appello, Macrì; Vincenzo Panico, capo della terna commissariale che da ottobre guida il Comune di Reggio e il prefetto Piscitelli che assicura: «Le doti, le qualità umane e professionali del dottore Cafiero de Raho ci danno la sicurezza che la collaborazione con il Palazzo del governo della città continuerà come è successo fino ad oggi. Oltre alla mia disponibilità personale, anche il Palazzo del governo vuole assicurare la propria assoluta disponibilità».
Ma soprattutto prende la parola il capo della Procura generale, Salvatore Di Landro, che ha avanzato la richiesta di anticipato possesso perché, in deroga alla normale prassi, il nuovo procuratore capo prendesse servizio al più presto. E forse per questo Di Landro ha voluto riservare le sue prime parole al facente funzioni, Ottavio Sferlazza, ringraziandolo – «nonostante i costruttivi punti di vista che non sempre possono essere identici», ha sottolineato – di «aver traghettato la Procura di Reggio con grandissima professionalità».
«Dovrei leggere – dice Di Landro – perché altrimenti mi scappa la verità». E la verità, dice il capo della Procura generale reggina che parla a braccio, è che a Reggio «Federico Cafiero de Raho lo aspettavamo quasi con ansia perché una Procura della Repubblica importante di grande prestigio, di grande importanza, ha un`altra immagine con il suo titolare, soprattutto quando si tratta del collega de Raho. Lo aspettavamo con ansia per almeno tre ragioni: prima fra tutte, la sua immensa professionalità. Si tratta di un magistrato che ha passato oltre trent`anni alla Procura di Napoli, una terra dove non si fa bene non solo senza una grandissima professionalità, ma anche una grandissima dedizione».
Una dedizione, un trasporto, e una «passione per questo lembo d`Italia» che Cafiero de Raho ha già dimostrato – dice Di Landro – attendendo oltre un anno per venire a Reggio città, una scelta che ha comportato anche sacrifici personali. «Il fatto che abbia lasciato la sua casa, la sua città e le sue bambine per venire in questo lembo d`Italia  dimostra un grandissimo senso dello Stato». Non nasconde la sua soddisfazione Di Landro, che sembra quasi impaziente di iniziare a lavorare con il nuovo procuratore: «Federico Cafiero de Raho sappia che la Procura generale è il suo ufficio, nella misura in cui la Procura generale e la Procura sono come le dita di una mano, unite nel realizzare un`unica funzione».
E sono più da amici che da colleghi le parole – «un onore e un privilegio condividere con Federico Cafiero de Raho anni di esperienza» – con cui il procuratore di Salerno Franco Roberti, il vicecapo della polizia Francesco Cirillo e don Tonino Palmese hanno voluto presentare il nuovo procuratore a chi con lui dividerà la sede di Reggio Calabria. Un`amicizia cementata in anni di duro lavoro gomito a gomito tra le Procure, ma anche – dice don Tonino – fra la gente per spezzare quel «silenzio degli onesti» che spesso è più pesante delle grida dei delinquenti. «Caparbietà, continuità e costanza»: sono queste le tre C che secondo il sacerdote – che con Cafiero de Raho ha per lungo tempo lavorato – hanno caratterizzato e caratterizzeranno l`azione del nuovo procuratore. E non solo – come è suo costume – fra le stanze asettiche della Procura. Cirillo, che è anche direttore della Criminalpol, ha testimoniato lo «strettissimo legame tra il Dipartimento della Pubblica sicurezza e una tra le Procure più impegnate nella lotta al crimine organizzato». Da ex dirigente del centro operativo della Dia a Napoli, Cirillo ha lavorato per lungo tempo con Cafiero de Raho e nel suo intervento ha ricordato la stretta collaborazione tra il procuratore e le forze di polizia napoletane, che ha consentito di conseguire rilevanti risultati nel contrasto alla camorra. Nel fare gli auguri di buon lavoro al procuratore, Cirillo ha affermato che il Dipartimento «sarà sempre a fianco della procura e del procuratore» e ha assicurato l`assoluta collaborazione delle forze di polizia che «continueranno a garantire un impegno costante per affermare la legalità, contrastare il crimine organizzato e consegnare alla giustizia i responsabili di tanti delitti».
Parole che hanno voluto sottolineare la dimensione più umana e personale del nuovo capo della Dda reggina, in aggiunta alla valanga di interventi che ne hanno esaltato la professionalità e la competenza, come quello del presidente del Tribunale dei Minori, Carlo Macrì, il quale si è detto «sicuro che con il Procuratore de Raho continuerà l`ottima collaborazione che c`è stata tra il Tribunale dei minori con la Procura di Reggio Calabria, così come c`è e c`è stato con Locri e Palmi». Allo stesso modo «non mancheranno le occasioni di proficua collaborazione, anche in virtù – sottolinea Macrì – del nuovo protocollo per la tutela dei figli dei mafiosi e dei collaboratori e delle collaboratrici di giustizia». E al di là degli specifici rapporti di collaborazione fra il Tribunale dei minori e la Procura, conclude Macrì, «sono sicuro che il nuovo procuratore saprà affermare ancora di più il principio di legalità, saprà guidare la polizia giudiziaria con lealtà e correttezza, saprà affermare ancor di più l`autonomia e l`indipendenza della magistratura».
Di collaborazione «fraterna e assoluta» ha parlato anche il procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo,  titolare dell`ufficio «principale fornitore della Dda di Reggio», che si è detto convinto che nei mesi a venire continuerà «la collaborazione assoluta e reale che c`è stata con Pignatone». E infine è toccato a un altro campano prestato alla Calabria, Gigi D`Alessio (il procuratore di Locri gioca su quell`omonimia che lo indurrebbe quasi – scherza – a dare il benvenuto al nuovo procuratore «con una canzone»), promettere che il lavoro e il confronto con Reggio sarà leale e aperto. (0070)

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