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L`ARRIVO DI DE RAHO | «Davanti alla legge non esistono potenti»

REGGIO CALABRIA «Dopo tanti interventi sarei quasi tentato di dimostrare la mia umanità evitando di parlare». Esordisce così il neoprocuratore Federico Cafiero de Raho nel suo intervento, per poi rin…

Pubblicato il: 11/04/2013 – 13:29
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L`ARRIVO DI DE RAHO | «Davanti alla legge non esistono potenti»

REGGIO CALABRIA «Dopo tanti interventi sarei quasi tentato di dimostrare la mia umanità evitando di parlare». Esordisce così il neoprocuratore Federico Cafiero de Raho nel suo intervento, per poi ringraziare tutti coloro che hanno parlato prima di lui. «Mi trovo in una Procura importantissima come quella di Reggio i cui importanti risultati sono noti a tutti e di ciò ringrazio i colleghi che ci lavorano e l`ex procuratore oggi a Roma, Pignatone – ha proseguito –. Per questo ringrazio anche Ottavio Sferlazza, che in questo anno ha retto l`ufficio, ma pure i due aggiunti, colleghi che danno la vita per lavorare».?
Si è presentato puntuale al sesto piano e ancor prima del giuramento ha voluto conoscere i colleghi che nei prossimi anni sarà chiamato a coordinare, il nuovo procuratore capo di Reggio, Federico Cafiero de Raho. Nell`aula 13 del Cedir, mattinata d`attesa per il giuramento con cui il nuovo procuratore inaugura i suoi anni reggini. Magistrati, scorte, avvocati, uomini di tutte le forze dell`ordine, rappresentanti dell`associazione antimafia Riferimenti e giornalisti affollano un`aula che sembra quasi troppo piccola per accogliere tutti.?Il procuratore de Raho ha firmato il verbale di presa immissione di fronte al Tribunale presieduto dal presidente Gerardis. Era previsto un videocollegamento con il presidente del Tribunale di Napoli, da cui proviene, ma una camera di consiglio prolungata lo ha impedito.
Dopo i ringraziamenti, il manifesto della sua prossima attività in rriva allo Stretto: «Bisogna essere corretti, tempestivi e uniformi nell`esercizio dell`azione penale. Questo significa massima attenzione ai reati di criminalità organizzata e che l`azione penale non è eventuale ma obbligatoria: quindi bisogna correre, perché dietro un fatto criminoso c`è una persona che soffre, e spesso una popolazione che soffre. Ma obbligatorietà dell`azione penale significa anche che tutti rispondono davanti alla legge. Davanti alla legge non esistono forti, non esistono potenti, non esistono privilegi. La `ndrangheta, la camorra, la mafia, come diceva Giovanni Falcone, sono fenomeni umani destinati a finire». Cafiero de Raho si è poi rivolto alla società civile invitandola a non essere spettatore inerte: « I cittadini non devono e non possono restare indifferenti perché i fatti criminosi che si verificano non riguardano una persona, ma a volte interi territori, che sono succubi della violenza di un`organizzazione. La mia esperienza è stata quella di dimostrare che l`ufficio di Procura è vicino ai cittadini. I magistrati sono quelli che proteggono chi è stato leso nei propri diritti, chi ha subìto un danno o un torto».?Un ultimo passaggio il neoprocuratore lo ha riservato ai colleghi guardando all`interno del Palazzo del Cedir e non all`esterno. Non ha lasciato dubbi Cafiero de Raho promettendo che «come è stato a Napoli così sarà qui: l`ufficio sarà una sola persona, ciascuno dovrà sapere che è uno ma al contempo rappresenta tutto l`ufficio. Tutti contribuiremo a queste indagini che smantelleranno le organizzazioni criminose. Anche tutti coloro che partecipano alle indagini, mi riferisco alle forze di polizia, saranno unite in un`unica squadra, senza competizione né gelosie. Lavoreremo tutti insieme e lo faremo con il sorriso sulle labbra».
De Raho prende servizio oggi dopo la richiesta di anticipato possesso con cui il capo della Procura generale reggina, Salvatore Di Landro, ha chiesto e ottenuto l`accelerazione delle normali procedure: la prassi vuole che il nuovo procuratore prenda servizio «entro il trentesimo giorno» dalla pubblicazione della sua nomina sullo speciale bollettino edito dal Consiglio superiore della magistratura. Una pubblicazione, questa, che tuttavia non ha un`indicazione temporale: in genere ci si impiega poco più di un mese ma non è escluso che la cosa possa andare anche per le lunghe. ?Tempi biblici per una Procura che ha vissuto settimane difficili, tra inchieste importanti che attendono da troppo tempo un visto, collaborazioni che si preannunciano determinanti, delicati passaggi dibattimentali di procedimenti in corso e il pesante clima di intimidazioni, violazioni e curiose iniziative processuali che turbano da settimane gli uffici giudiziari.?Uffici che appaiono sempre più assediati da sapienti manine, leste a imbrogliare le carte prima dell`arrivo di qualcuno che potrebbe essere interessato a fare luce su fascicoli dimenticati o più banalmente ad apporre visti a richieste che richiedono il conforto di una firma. (0070)

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