Tabacci "benedice" la nascita di Centro Democratico
LAMEZIA TERME Bruno Tabacci arriva di buon mattino a Lamezia Terme per suggellare la partenza di Centro Democratico in Calabria. Archiviata la parentesi elettorale, i moderati del centrosinistra sono…

LAMEZIA TERME Bruno Tabacci arriva di buon mattino a Lamezia Terme per suggellare la partenza di Centro Democratico in Calabria. Archiviata la parentesi elettorale, i moderati del centrosinistra sono pronti a mettere radici anche a queste latitudini. Ad accogliere l`ex assessore al Bilancio del Comune di Milano c`è lo stato maggiore del movimento ad eccezione del deputato Franco Bruno (con cui la frattura seguita alla definizione delle liste non è stata mai ricomposta) e il gruppo degli ex dipietristi guidati da Enzo Tromba, che in un primo momento era stato tra gli artefici del lancio di Cd in Calabria.
Tabacci nel suo discorso vola alto, tenendosi alla larga dalle questioni locali. E tuttavia alcuni punti fermi ci sono: «Nel mio futuro non c`è l`obiettivo di approdare nel Pd. Su alcuni temi forse sono pure più a sinistra di Fabrizio Barca ma non è questo il punto centrale. Noi viviamo in un sistema parlamentare che si regge su coalizioni. Ecco, in questo quadro noi ci candidiamo a rappresentare un centro che si allea con la sinistra di governo». Ai suoi fianchi annuiscono l`ex senatore Pietro Fuda e il consigliere regionale Pasquale Tripodi. Lo stesso fanno il sindaco di San Lorenzo del Vallo Luciano Marranghello e gli ex Api Fabrizio Criscuolo, Sergio Laganà e Andrea Cuzzocrea.
Tabacci rivendica l`apporto determinante della sua formazione per la vittoria del centrosinistra alla Camera e vede nel «fallimento del progetto di Monti» uno spazio in cui inserirsi per accrescere il bacino di consensi. «Quello che non ha fatto Casini nel 2010 – spiega l`ex candidato alla premiership dello schieramento progressista – dovremo farlo noi. Le alleanze a macchia di leopardo non pagano e oggi l`Udc si trova a pagarne le conseguenze. Noi, invece, abbiamo fatto una scelta precisa e credo ci siano grossi margini di crescita. Sia chiara una cosa: il centro non è il luogo delle inferiorità».
In ogni caso, tutto passa dall`elezione del nuovo presidente della Repubblica: «Se sarà condiviso ci sarà la possibilità di un governo di larghe intese, altrimenti le ipotesi di un ritorno alle urne sarà purtroppo inevitabile». Nel Pantheon per il Quirinale, Tabacci inserisce Monti, Prodi e Amato. «Il primo si è (auto)eliminato candidandosi a premier, gli altri due sono ottime personalità sulle quali si potrebbe puntare».
Quanto alle prospettive future, tutto dipende da ciò che succederà nel Pd. Se i venti di scissione dovessero avere il sopravvento, se Barca e Vendola dovessero dare vita a un nuovo soggetto politico di sinistra, la prospettiva potrebbe essere quella di una nuova aggregazione con i moderati presenti tra i democrat: «Penso sia naturale avviare un dialogo con gente come Follini, Franceschini e Renzi». (0030)