Confusione Pd, i renziani contro i congressi
LAMEZIA TERME Non siamo al boicottaggio, ma quasi. L`area renziana del Pd calabrese sembra avere un unico obiettivo, in questi giorni parecchio concitati: prendere tempo in attesa di una nuova colloc…

LAMEZIA TERME Non siamo al boicottaggio, ma quasi. L`area renziana del Pd calabrese sembra avere un unico obiettivo, in questi giorni parecchio concitati: prendere tempo in attesa di una nuova collocazione a livello nazionale del loro leader. Lo scenario politico che potrebbe aprirsi da qui a breve per Matteo Renzi potrebbe riverberare i suoi effetti anche in Calabria. Ed è forse in questa logica che deve essere letto il lavoro sotterraneo dei “rottamatori” calabresi, ai quali non dispiacerebbe affatto un rinvio della fase congressuale del partito, i cui lavori dovrebbero – il condizionale è d`obbligo – concludersi il 16 giugno, giorno dell`elezione del nuovo segretario regionale.
Ufficialmente sono tutti d`accordo sulla necessità del congresso, dopo una lunga stagione commissariale. Nella realtà, però, le cose stanno diversamente. «L`area renziana sta lavorando per impedire la celebrazione dei congressi, anche se i suoi esponenti dichiarano di essere favorevoli», osserva un dirigente del partito. La riflessione trova alcuni riscontri nei mal di pancia del deputato Ernesto Magorno, che non ha fatto mistero delle sue perplessità circa la gestione di questa fase da parte del commissario Alfredo D`Attorre, accusato di aver tradito il suo ruolo di figura super partes nel difficile passaggio che interessa il partito.
Il gelo tra le diverse anime del Pd è aggravato anche dal difficile rapporto tra lo stesso Magorno e Demetrio Naccari Carlizzi, altro maggiorente dello schieramento renziano. Tra i due non c`è mai stato un intenso feeling politico e questo complica ulteriormente il processo di sintesi che dovrebbe trovare una sua espressione precisa in occasione dei congressi.
Ma a complicare il quadro generale ci sarebbero anche le “resistenze” di un altro big come il lettiano Mario Maiolo. Il consigliere regionale sembra fuori dai giochi per la segreteria regionale, anche per via del risultato deludente ottenuto alle ultime primarie per la scelta dei candidati al Parlamento. Da qui la decisione di frenare un po` sui congressi, in modo da guadagnare tempo per un posizionamento diverso. «Al momento Maiolo non ha margini di manovra e le sue mosse sono da interpretare come semplici falli di confusione», ammette un autorevole esponente democrat.
Le discussioni, in realtà, sono vibranti in tutto il Pd cosentino. Una situazione che non facilita il compito di chi è chiamato a organizzare il congresso provinciale, in programma per il 4 e 5 maggio. Il rischio – paventato da più parti – è che alla fine salti tutto.
Il malcontento diffuso nasce come reazione alle direttive dei vertici romani, che intendono puntare forte sui giovani del partito, nel tentativo di favorire un ricambio della classe dirigente regionale. Una indicazione che ha fatto storcere il naso a molti rappresentanti della vecchia guardia del Pd. Il ragionamento di Bersani è stato oltremodo chiaro: il commissariamento può essere superato davvero solo se si punta su facce nuove. Una new wave che però trova abbastanza tiepidi esponenti di peso come l`ex parlamentare Franco Laratta e il deputato crotonese Nicodemo Oliverio. Ovviamente i desiderata del segretario potranno essere esauditi solo se la sua proposta di governo dovesse trovare l`appoggio del nuovo presidente della Repubblica e in seguito quello del Parlamento. In caso contrario, le carte potrebbero tornare ancora una volta a mischiarsi, rendendo la situazione calabrese più fluida di quanto non sia stata finora.
Nel frattempo, però, la mozione Bersani continua a incassare consensi tra la gran parte dei colonnelli del partito. Le cui preferenze starebbero confluendo lentamente su Seby Romeo. I recenti rumors danno infatti l`ex consigliere comunale reggino in una posizione di vantaggio per la segreteria regionale. La candidatura del giovane dirigente – le cui denunce pubbliche presentate assieme a Naccari Carlizzi hanno dato avvio all`inchiesta sulla voragine finanziaria di Palazzo San Giorgio – ha messo d`accordo tutta la federazione del Pd in riva allo Stretto e conta sull`appoggio dei parlamentari Demetrio Battaglia e Marco Minniti, oltre che su quello del consigliere regionale Nino De Gaetano. Romeo dovrebbe ottenere il via libera anche dal presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, che vede di buon occhio un rinnovamento ai vertici del partito. Sulla stessa linea anche altri due giovani esponenti come Salvatore Scalzo e Massimo Canale. Anche i Giovani democratici sembrano favorevoli a quest`ipotesi, mentre il loro ex segretario regionale, Luigi Guglielmelli, vede sempre più lontana la possibilità di sostituire D`Attorre al termine della fase commissariale.