Tutte le anomalie ai vertici dell`Asp di Reggio
LAMEZIA TERME Sarà il governatore Scopelliti a dover spiegare le tante anomalie che ormai da tempo interessano l`Asp di Reggio Calabria. Un`Azienda guidata da dirigenti le cui nomine potrebbero prese…

LAMEZIA TERME Sarà il governatore Scopelliti a dover spiegare le tante anomalie che ormai da tempo interessano l`Asp di Reggio Calabria. Un`Azienda guidata da dirigenti le cui nomine potrebbero presentare profili di illegittimità, finora sempre ignorati dalla struttura commissariale che dovrebbe vigilare sulla sanità calabrese. Il consigliere regionale pd Demetrio Naccari Carlizzi ha presentato un`interrogazione per sapere se i direttori generali, sanitari e amministrativi di Asp e Ao calabresi possiedono i requisiti e i titoli richiesti per le relative nomine o se esistano incompatibilità in relazione al ruolo pubblico rivestito.
Un`iniziativa che rischia di riguardare da vicino soprattutto la dg dell`Asp 5, Rosanna Squillacioti. Ex dirigente della Regione Calabria, la manager aveva chiesto e ottenuto il prepensionamento con decorrenza a partire dall`1 ottobre 2012. Ma la legge regionale che regola l`esodo dei dipendenti (la 34 del 2010) stabilisce vincoli precisi: «A coloro che beneficiano della presente legge è fatto divieto assoluto di instaurare rapporti di lavoro o stipulare contratti per il conferimento di incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca, a qualunque titolo, con la Regione e con gli enti, aziende e società regionali, per i cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro». La Squillacioti ha invece mantenuto l`incarico come se nulla fosse, e senza che il commissario ad acta alla Sanità, Peppe Scopelliti, sia intervenuto per riportare la situazione alla normalità. Nel frattempo, è stata la Procura di Catanzaro ad aprire un fascicolo per accertare se le procedure previste dalle normative regionali siano state rispettate o se invece la manager continui a ricoprire illegittimamente il suo incarico.
Ma quello della Squillacioti è solo uno – forse il più emblematico – dei tanti casi di nomine alquanto dubbie. Come quello che riguarda il direttore amministrativo dell`Asp, Vincenzo Scali. Ufficiale di Marina in congedo, siede su una delle poltrone più importanti di Palazzo Tibi dal 23 marzo 2012 e ha un curriculum di tutto rispetto. Peccato che tra le sue “competenze” non ne figuri nessuna che abbia a che fare con l`ambito sanitario di cui è chiamato a occuparsi.
Scali, 47 anni, ha conseguito la laurea in Economia e commercio nel 1989, mentre dal 1990 in poi è stato ufficiale superiore del Corpo delle capitanerie. Nel 2004 ottiene la specializzazione in «maritime security» e nel 2007 in «sinistri e cause marittime». Ma è dal 2009 in poi che Scali entra nell`orbita della Regione Calabria. Viene infatti nominato esperto di appalti per il dipartimento Infrastrutture e in seguito dirigente a tempo determinato dell`Afor, la disastrata agenzia per la forestazione calabrese. L`1 ottobre 2011 ottiene invece un contratto da 1.435 euro al mese come consulente del dipartimento Presidenza per i trasporti. Un compenso a cui si aggiunge uno “stipendio” superiore ai 134mila euro annuali per le sue prestazioni da direttore amministrativo dell`Asp. Non è finita, perché Scali percepisce un’altra indennità da quasi 5mila euro al mese, frutto di una pensione per cause di servizio.
Nella sua interrogazione, Naccari vuole vederci chiaro e chiede al governatore se tra i manager della sanità pubblica vi sia qualcuno che «rivesta l`incarico pur essendo stato posto in quiescenza per riconosciuta inabilità assoluta per la quale percepisce pensione di invalidità a qualsiasi proficua attività lavorativa».
E, dal momento che sulla questione Scopelliti dovrà presto fornire delle risposte, sarebbe il caso che il presidente di Regione chiarisse anche le procedure che l`1 febbraio scorso hanno portato alla nomina di Franco Sarica come direttore sanitario dell`Asp 5. Nei mesi scorsi il Corriere della Calabria aveva raccontato la vicenda dell`ex assessore ai Lavori pubblici al Comune di Reggio (amministrazione Scopelliti), firmatario di un contratto con l`Azienda sanitaria provinciale che vieta categoricamente ai direttori sanitari di «assumere o mantenere cariche societarie in società commerciali e/o industriali» e di «intrattenere qualsiasi tipo di rapporto economico o di consulenza con strutture che svolgono attività concorrenziali con l`Asp di Reggio Calabria». Eppure al momento di presentare la «propria disponibilità al conferimento di incarichi dirigenziali presso l`Azienda da lei (la Squillacioti, ndr) diretta», Sarica aveva espressamente dichiarato di essere direttore del «Centro medico polispecialistico F. Sarica & C.», dal 24 maggio 2002 «a tutt`oggi».
Stranezze su stranezze. Alle quali il governatore e commissario ad acta Scopelliti dovrà trovare le opportune giustificazioni. (0040)