IN EDICOLA | Sanità double face

Nella Sibaritide c`è una clinica che cade a pezzi eppure potrebbe fruttare, alla società che l`ha rilevata, qualche milione di euro, grazie a un lodo arbitrale. Dopo il fallimento, i suoi dipendenti sono rimasti senza lavoro; la proprietà, invece, tratta con l`Asp di Cosenza condizioni vantaggiose per il pagamento dei servizi svolti in passato in passato. Stessi servizi per i quali l`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha vinto cause, anche in secondo grado, con altre case di cura. Si tratta dei contenziosi sul cosiddetto extrabudget (l`insieme delle prestazioni non richieste che i privati erogavano ugualmente per poi farsi rimborsare dalla Regione). Un paradosso fra tanti, in un sistema sanitario “confuso” e votato alla precarietà. O all`inutilizzo. Accade ancora in provincia di Cosenza: 21 strutture sanitarie, parte di quella rete territoriale dell`assistenza che andrebbe potenziata, sono state completate e restano ferme, esposte alle ingiurie del tempo. Sono case famiglia, residenze sanitarie per anziani e comunità terapeutiche: vuote. Un panorama sconfortante, nel quale, però, c`è anche qualche barlume di luce. Il Corriere della Calabria in edicola racconta infatti la storia di Niky Cordopatri, primario-blogger in un ospedale di frontiera come quello di Polistena. Che offre un servizio miracoloso, se si guarda alle condizioni precarie in cui viene svolto. È anche grazie a casi del genere che la sanità calabrese può ancora dire di avere una speranza che vada oltre i calcoli ragionieristici del Piano di rientro. (0020)

(La storia di copertina “Double face”, è sul Corriere della Calabria numero 97, in edicola fino al 2 maggio 2013. I servizi che la compongono sono stati realizzati da Roberto De Santo, Agostino Pantano e Pablo Petrasso)