SPARI A PALAZZO CHIGI | Chi è Luigi Preiti
Un gesto dettato dalla disperazione di un uomo rimasto senza lavoro e lontano dall`affetto della sua ex moglie e di suo figlio. Per questo Luigi Preiti questa mattina avrebbe impugnato la pistola e f…

Un gesto dettato dalla disperazione di un uomo rimasto senza lavoro e lontano dall`affetto della sua ex moglie e di suo figlio. Per questo Luigi Preiti questa mattina avrebbe impugnato la pistola e fatto fuoco contro due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. Nato a Rosarno 46 anni fa Luigi aveva lasciato la Calabria alla fine degli anni Novanta per raggiungere alcuni suoi parenti a Predosa in provincia di Alessandria. Aveva trovato lavoro come manovale, si era spostato con una giovane del posto e insieme avevano avuto un figlio. La crisi del settore edile ha però stravolto l`esistenza di Preiti. Prima ha perso il lavoro, poi si è separato dalla moglie. Circa due anni fa aveva quindi fatto ritorno a Rosarno dove abitava con gli anziani genitori. Nel suo paese d`origine era riuscito a trovare solo lavoretti saltuari, il resto della giornata, raccontano in paese, lo passava alle macchinette dei videopoker.
Ieri mattina si è messo in macchina ha raggiunto la stazione di Gioia Tauro ed è salito sul treno, «senza dire dove fosse diretto e cosa dovesse fare», racconta un cugino. I parenti sono increduli e negano che Luigi avesse avuto in passato problemi psichici. «Mio fratello non è né squilibrato né terrorista. Si stanno raccontando tante cose non vere», ha detto il fratello Arcangelo. «Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri. I miei genitori quando li ho chiamati – aggiunge l`uomo – non sapevano ancora nulla, sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere».
«Siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria – aggiunge –. Non so come si sia procurato la pistola. Spero che stia bene – dice ancora il fratello dell`uomo –, soprattutto per i miei genitori che sono anche anziani, abbiamo già tanti problemi, ci mancava anche questo». «Siamo dispiaciuti per questi carabinieri e chiediamo scusa ai parenti – prosegue Arcangelo Preiti –. L`ho visto l`ultima volta ad agosto dell`anno scorso, quando sono andato in ferie, non ho notato nulla di strano in lui».
Sconvolta anche l`ex moglie Ivana: «Non riesco ancora a credere che lo abbia fatto». L`ultima volta che gli ex coniugi si erano visti è stato lo scorso anno per la prima comunione del figlio, che ha 11 anni. A Pedrosa lo ricordano come una persona tranquilla. Un suo amico di nome Franco racconta: «Gino era un bravissimo muratore. Ha fatto anche dei lavoratori a casa mia e ogni tanto lo accompagnavo con l`auto a lavorare. Mi auguro che i giudici capiscano la sua disperazione, perché un uomo senza lavoro non può andare avanti, e che non gli diano la pena più severa». Anche il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi ha riferito che «Luigi Preiti non aveva mai dato segni di disagio. Non mi risulta sia mai stato segnalato ai servizi sociali del Comune». (0080)