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Uccise la fidanzata, libero per una carta “infrattata”

Una carta rimasta “infrattata” – come ha spiegato il presidente del Tribunale – sotto la massa dei fascicoli della cancelleria, avrebbe portato alla scarcerazione di un uomo che un anno fa uccise la…

Pubblicato il: 07/05/2013 – 10:26
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Uccise la fidanzata, libero per una carta “infrattata”

Una carta rimasta “infrattata” – come ha spiegato il presidente del Tribunale – sotto la massa dei fascicoli della cancelleria, avrebbe portato alla scarcerazione di un uomo che un anno fa uccise la compagna, strangolandola, e poi dette fuoco alla stanza da letto per cancellare le prove.
Il presidente del tribunale di Reggio Emilia ha, comunque, avviato un`inchiesta interna per capire con esattezza quali siano state le cause nel ritardo di fissazione dell`udienza che ha portato alla scarcerazione di Ivan Forte, 28 anni, in carcere dall`aprile del 2012 per l`omicidio della compagna Tiziana Oliveri, strangolata nella loro abitazione di Fontana di Rubiera, una frazione nella provincia di Reggio Emilia. L`inchiesta interna dovrà anche chiarire se occorre cambiare le prassi nella gestione degli atti della cancelleria.
Ivan Forte uccise la compagna e inscenò un incendio nella loro stanza da letto, per sviare le indagini. Nell`appartamento, al momento del delitto, c`era il loro figlio che aveva 11 mesi e che dormiva. Forte lo portò fuori di corsa dicendo ai  vicini e ai vigili del fuoco di essere riuscito a salvare lui ma non la moglie dal fumo. Le indagini dei carabinieri però smontarono la ricostruzione e il giovane confessò il delitto. Forte è stato liberato per decorrenza dei termini di carcerazione domenica scorsa e si è trasferito a Castrovillari, in Calabria, dai parenti. È sottoposto a obbligo di firma quotidiana e di dimora.
Francesco Maria Caruso, presidente del tribunale di Reggio Emilia, ha spiegato oggi ai cronisti che «si è trattato di un banale disguido fra il giudice e le cancellerie penali». «La Procura aveva chiesto il giudizio immediato qualche giorno prima della scadenza dei termini e il gip aveva quindi richiesto di fissare la data della prima udienza. Ma la richiesta si è “infrattata” nella massa dei fascicoli». Caruso ha sottolineato ai cronisti che si è trattato «di un fatto eccezionale, dovuto alla situazione dell`organico». E ha aggiunto: «Non si può pretendere che cancellerie delicatissime come quelle dei gip lavorino ai minimi termini».
Intanto il gip ha fissato l`udienza di giudizio immediato in Corte d`assise per il 15 luglio, ma se la difesa chiederà il rito abbreviato, Forte non verrà giudicato in Corte d`assise e quindi i tempi potrebbero abbreviarsi. «Alla famiglia dico che il processo sarà fatto, e sarà un processo giusto nel più breve tempo possibile. Lo garantisco io», ha voluto aggiungere il presidente del tribunale di Reggio Emilia. I parenti della donna uccisa hanno protestato dicendo di avere paura, ma per il presidente del tribunale non devono temere: «Non c`é pericolo che l`imputato possa commettere altri reati perché è sotto stretta sorveglianza dei carabinieri e gli è stato ritirato il passaporto», ha spiegato Caruso.
Secondo Salvatore Cota, responsabile del settore degli uffici giudiziari per la Cgil di Reggio Emilia, alla base di questo incidente ci sono anche i tagli alla giustizia. «Lo scandalo non deve manifestarsi quando si verifica l`effetto, ma quando si predispongono le condizioni affinché questo effetto si produca. I cittadini dovrebbero protestare contro i tagli alle funzioni pubbliche, perché poi a valle accadono queste cose. Non sono risparmi, non possiamo essere soddisfatti dei tagli e poi lamentarci degli effetti prodotti».

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