Rifiuti, Principe: «Lo avevamo già proposto noi di mandarli fuori regione»

REGGIO CALABRIA «Il presidente Scopelliti, ormai munito di tutti i poteri ordinari dopo la fine del commissariamento, per liberare la Calabria sommersa da tonnellate di rifiuti ha chiesto alla Regione Toscana di poter conferire presso impianti di quella regione il “tal quale” che non si riesce a smaltire in Calabria». Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pd nel consiglio regionale, Sandro Principe. «Ci piace ricordare – aggiunge – che il gruppo del Partito democratico, con un odg presentato in consiglio regionale l`11 gennaio scorso, aveva sollecitato di predisporre quanto necessario per l`invio dei rifiuti fuori regione, nella consapevolezza che la Calabria era in piena emergenza. È evidente, però, che per inviare i rifiuti fuori regione, oltre all`assenso dell`Autorità in materia sul territorio ricevente, saranno necessari i tempi tecnici per predisporre le ecoballe e per organizzare il loro trasferimento. Si vuole dire, in altri termini, che se il nostro suggerimento fosse stato accolto a gennaio, oggi non ci troveremmo in piena emergenza, i cui sviluppi  sono tuttora incerti».   «Giova, però, ribadire – sostiene ancora Principe – che l`emergenza è figlia di una totale inerzia gestionale e dell`incapacità di programmare e attuare un`adeguata raccolta differenziata e il necessario ammodernamento tecnologico, con la realizzazione dei relativi impianti. Mentre si tenta di governare l`emergenza con l`invio dei rifiuti fuori regione, ribadiamo con forza il contenuto del nostro odg e le proposte in esso contenute e in particolare: la predisposizione urgente del nuovo Piano regionale dei rifiuti che affronti, finalmente, in modo moderno la gestione del comparto; la programmazione realistica della raccolta differenziata, realizzando l`impiantistica che ne renda possibile l`attuazione; la costruzione in provincia di Cosenza di un impianto ad alta tecnologia per il conferimento di fine processo; la predisposizione degli strumenti normativi per affidare a soggetti diversi dai Comuni la riscossione della tariffa dai cittadini, non escludendo le società che provvedono alla gestione del sistema». (0050)