Il mistero di Preiti: preparato come un professionista
ROSARNO Luigi Preiti, l`uomo originario di Rosarno che il 28 aprile scorso sparò contro i carabinieri in servizio davanti a Palazzo Chigi, non ha agito con improvvisazione. Tutt`altro: un paio di det…

ROSARNO Luigi Preiti, l`uomo originario di Rosarno che il 28 aprile scorso sparò contro i carabinieri in servizio davanti a Palazzo Chigi, non ha agito con improvvisazione. Tutt`altro: un paio di dettagli, emersi nel corso dell`inchiesta – chiusa nelle scorse ore – su quell`azione, lascerebbero pensare che si sia preparato come un professionista per fare fuoco nel cuore della Repubblica.
Sono due i dettagli inquietanti, rivelati in un servizio del Corriere della Sera. Il primo: il telefono di Preiti è rimasto muto per due giorni prima che l`uomo entrasse in azione. Il secondo: la pistola utilizzata è stata resa anonima da un esperto. Non c`è nessuna possibilità di risalire alla sua origine. Questi i risultati dell`istruttoria: per cancellare i dubbi che restano non rimane che il processo (i pm potrebbero chiedere il giudizio immediato).
Le relazioni consegnate dai carabinieri alla Procura lasciano ancora aperti degli interrogativi.
Quello della «punzonatura» della pistola è un dato importante, secondo gli inquirenti. Per cancellare il numero di matricola è stato usato un trapano, e la relazione tecnica specifica che a utilizzarlo è stata una mano esperta. Ma c`è di più: è stato raschiato via anche l`anno in cui l`arma è passata al banco di prova. Una modalità utilizzata, di solito, negli ambienti criminali. Il fatto, per chi segue l`inchiesta, sembra dare sostanza all`ipotesi che Preiti si sia procurato la pistola in Calabria e non al mercato clandestino di Genova.
Anche il telefono cellulare dell`attentatore non ha fornito indicazioni utili su eventuali complici. È intestato a un cittadino dello Sri Lanka ed è rimasto «muto» nei due giorni precedenti l`attentato. L`esame dei tabulati degli ultimi due anni, poi, non ha fatto emergere nessun nome interessante. Possibile che Preiti, che sostiene di aver acquistato un`arma al mercato clandestino, non abbia avuto alcun contatto con personaggi sospetti?
I LEGALI VERSO LA RICHIESTA DEL RITO ABBREVIATO
I difensori di Luigi Preiti, l`uomo che il 28 aprile scorso, giorno di insediamento del governo Letta, sparò contro i carabinieri davanti a palazzo Chigi ferendone due, potrebbero chiedere per il loro assistito il rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica.
Gli avvocati Raimondo Paparatti e Mauro Danielli, in particolare, attendono la conclusione degli accertamenti tecnici, su tutti la provenienza della pistola Beretta con matricola abrasa e quelli sui tabulati telefonici, prima di sciogliere la riserva sulla tipologia di giudizio da sollecitare per il loro assistito.
La Procura, nel ritenere che Preiti sia assolutamente capace di intendere e di volere, potrebbe, invece, chiedere il giudizio immediato. (0020)