OPERAZIONE ATLANTIDE | Le mani del clan nel fango dell`alluvione
Anche la drammatica alluvione del luglio 2006 a Vibo per le imprese della “holding” Tripodi era stata un`occasione per fare affari. Le ditte direttamente controllate o comunque collegate al gruppo so…

Anche la drammatica alluvione del luglio 2006 a Vibo per le imprese della “holding” Tripodi era stata un`occasione per fare affari. Le ditte direttamente controllate o comunque collegate al gruppo sono infatti riuscite a ottenere appalti per la ricostruzione. Due in particolare gli interventi individuati dagli inquirenti: il ripristino del campo sportivo per 71.000 euro e del palazzetto dello sport per 32.000 euro. Secondo il pm della Dda, Pierpaolo Bruni, avrebbero potuto contare sull`apporto di un “insospettabile” all`interno delle istituzioni. Con l`accusa di concorso esterno è finita in carcere Maria Alfonsa Farfaglia, responsabile dell`ufficio gestione servizi del Consorzio di Sviluppo Industriale di Vibo. L`ente, infatti, era stato individuato come soggetto attuatore per la realizzazione degli interventi durante la fase emergenziale: la Farfaglia era, quindi, incaricata, assieme ai dipendenti del Comune, di rilevare la presenza giornaliera dei mezzi impiegati per l`esecuzione dei lavori e del numero di ore lavorate dalle ditte stesse. Secondo quanto riportato nel capo di imputazione, invece, la funzionaria avrebbe agito per «agevolare il perseguimento delle finalità dell`associazione nel controllo degli appalti nell`area vibonese, facendo ottenere a ditte da questi controllate o a questi collegate lavori con affidamento diretto da parte del Comune di Vibo Valentia nella fase immediatamente successiva gli eventi alluvionali, attestando, inoltre, lo svolgimento di prestazioni mai eseguite».
Nel motivare la misura cautelare in carcere, il gip catanzarese Livio Sabatini sostiene che la Farfaglia «con la sua condotta compiacente, disonesta e di favoritismo, ha rafforzato e agevolato gli interessi economici del sodalizio mafioso, offrendo un riferimento utile e rilevante per ogni questione (tecnica, economica, contabile) connessa ai lavori aggiudicati alle imprese legate ai Tripodi. In sostanza, gli elementi probatori dimostrano l`utilità e rilevanza della condotta della Farfaglia per il mantenimento e la realizzazione degli interessi economici della cosca».
In almeno un caso, inoltre, gli inquirenti hanno accertato che le opere realizzate non fossero conformi ai capitolati. In alcune intercettazioni gli indagati farebbero esplicito riferimento all`utilizzo di cemento impoverito. La frode nella pubblica fornitura, peraltro, troverebbe riscontro negli esiti della consulenza tecnica svolta sulla qualità del cemento adoperato per la realizzazione delle opere. Dalla relazione stilata dal consulente della Procura si desume che nel calcestruzzo impiegato è stata rilevata «la presenza in alcuni punti di cemento con valori di resistenza caratteristica cubica di gran lunga inferiori a quelli certificati dalla ditta».