Simeri Crichi pattumiera della Calabria
Può un solo comune, ubicato alle porte di una città come Catanzaro, sopportare sul proprio territorio un insieme di opere che rendono problematica ogni sopravvivenza di economia locale, basata sull’a…

Può un solo comune, ubicato alle porte di una città come Catanzaro, sopportare sul proprio territorio un insieme di opere che rendono problematica ogni sopravvivenza di economia locale, basata sull’agricoltura e il turismo? Si è mai visto che si possa localizzare in uno stesso comune una centrale turbogas, la nuova discarica della città di Catanzaro di recente ubicata in questo comune e un mega parco eolico di 30 aereogeneratori che totalizzano una potenza 75 MW? Un impatto ambientale insopportabile! Le pale alte 150 metri, tre volte l’altezza della torre di Pisa e molto più alte di quelle che si vedono in giro, in numero spropositato tra Lamezia Terme e Catanzaro, costituiscono un impatto visivo e auditivo, per i decibel che sprigionano, insopportabile per un comune che basa sull’ambiente e il turismo la propria sopravvivenza. Ci si domanda come mai l’amministrazione comunale di Simeri Crichi stia rilasciando tante concessioni lesive del proprio territorio, a fronte di scarsi e contenutissimi benefit, in termini di servizi al cittadino, che poco o nulla hanno inciso sull’economia locale. Ci si chiede inoltre perché il Comune di Simeri Crichi non abbia impugnato il provvedimento regionale che di fatto autorizza la costruzione del parco eolico.
Un comitato di cittadini della frazione Simeri Mare ed il consigliere di minoranza Michele Gigliotti si oppongono giustamente a questo scempio e chiamano a raccolta associazioni e tutti coloro che intendono opporsi al perpetrarsi dello scempio ambientale ed alla privatizzazione del territorio calabrese da parte di società esterne alla regione o locali, come nel caso Simeri, la cui concessione è stata avanzata dalla società Dynamica srl di Cassano allo Jonio. D’altra parte l’enorme numero di concessioni di parchi eolici rilasciate dalla Regione pongono seri interrogativi sui criteri concessori che sembrano improntati, più che sulla tutela, sulla possibilità di lucrare denaro sfruttando ciò che resta del territorio calabrese, devastato sulle coste ed oggi anche nelle aree interne, tramite i parchi eolici che si ergono in ogni luogo, senza distinzione di merito. Il profitto di pochi non può mai giustificare il sacrificio delle bellezze naturali.
L’associazione Italia Nostra, anche a livello nazionale, ha manifestato la propria contrarietà a questo nuovo sfruttamento del territorio e su questa scia la sezione di Italia Nostra di Catanzaro intende approfondire i motivi d’illegittimità avanzati dal ricorso al Tar presentato da vari cittadini. Il ricorso mette in luce comportamenti e illegittimità delle procedure di rilascio della concessione da parte degli organi regionali, che se effettivamente accertati dall’autorità giudiziaria, configurano una responsabilità diretta e un comportamento anomalo del mandato istituzionale di tutela e di controllo.
Italia Nostra, assieme ad altre associazioni ed ai cittadini chiede l’annullamento e la sospensiva della concessione, riservandosi di presentare un esposto alla Procura della Repubblica al fine di accertare se le discrasie riscontrate in questo ed in altri parchi eolici, alcuni già sottoposti ad indagine da parte della magistratura, configurano comportamenti irregolari, generanti danni irreversibili al territorio.
*Presidente della sezione di Catanzaro di Italia Nostra