Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 19:39
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

CASO SARLO | Tutto in un`estate

Il caso Sarlo trova la sua genesi nella calda estate del 2011. È il 12 luglio quando Palazzo Alemanni crea la nuova struttura “Controlli”. L`assessorato al Personale pochi giorni dopo pubblica il ban…

Pubblicato il: 21/06/2013 – 19:17
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
CASO SARLO | Tutto in un`estate

Il caso Sarlo trova la sua genesi nella calda estate del 2011. È il 12 luglio quando Palazzo Alemanni crea la nuova struttura “Controlli”. L`assessorato al Personale pochi giorni dopo pubblica il bando rivolto ai dirigenti di ruolo nell`organico della giunta regionale. In nove si candidano ad assumere il ruolo di direttore generale del neo dipartimento. L`11 agosto la giunta si riunisce e “boccia” tutti gli aspiranti dg. Viene scartato anche un funzionario che ha un’esperienza specifica e pluriennale in materia di controlli. Il 16 agosto viene pubblicato un avviso che scade dieci giorni dopo.
Questa volta possono partecipare gli “esterni”. L`1 settembre l`esecutivo nomina il nuovo direttore generale, Alessandra Sarlo. Non ha mai avuto esperienza in materia di controlli (lo certifica proprio la scheda che motiva la sua scelta), è dirigente della Provincia di reggio Calabria ed è stata solo per un breve periodo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia (azienda, tra l`altro, sciolta per infiltrazioni mafiose). Proprio questo incarico è al centro di un altro fascicolo in cui la Procura contesta alla  Sarlo l`ipotesi di corruzione. Un`indagine che arriva da Milano, la Sarlo, infatti, è la moglie del giudice Vincenzo Giglio coinvolto nell`inchiesta “Infinito”. L`ipotesi dell`accusa è che Giglio, attraverso i rapporti con l`ex consigliere regionale Franco Morelli, avrebbe ottenuto la nomina al vertice dell`Asp di Vibo Valentia. L`inchiesta su Alessandra Sarlo è stata trasferita nei mesi scorsi da Milano a Reggio Calabria. Successivamente il giudice di Reggio Calabria si è dichiarato incompatibile perché trattandosi della moglie di un giudice di Reggio Calabria ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura di Catanzaro competente ad indagare sui magistrati del distretto reggino. Vincenzo Giglio è stato condannato il 6 febbraio scorso dai giudici del tribunale di Milano alla pena di 4 anni e 7 mesi di reclusione mentre l`ex consigliere regionale del Pdl Franco Morelli a 8 anni e 4 mesi.
Poche settimane dopo la nomina a dg del dipartimento Controlli, in Procura arriva un dettagliato esposto del Direr. Il sindacato denuncia che la struttura è stata creata «ad hoc». E, per giungere alla nomina, «l`amministrazione regionale ha illegittimamente dichiarato privi di requisiti ben tre dirigenti interni che avevano già espletato funzioni dirigenziali di livello generale e i cui curricula, da un esame comparativo, risultano di gran lunga più adeguati rispetto a quello della persona in concreto nominata».
Il 6 giugno 2012 all`assessore Domenico Tallini e alla dirigente del dipartimento Personale, Rosalia Marasco vengono notificati due avvisi a comparire. Secondo quanto riportato nel provvedimento l`assessore e la dirigente avrebbero attestato falsamente che la Sarlo da curriculum «possedeva l`esperienza sufficiente in proporzione alla complessità dell`incarico». Poche settimane dopo Tallini viene ascoltato in Procura. In quell`interrogatorio l`assessore sostiene che quella nomina venne decisa «collegialmente». Sul registro degli indagati è così finita l`intera giunta regionale. Gli assessori sfilano uno per uno davanti al pm Gerardo Dominijanni che alla fine decide di chiedere l`archiviazione per Francescantonio Stillitani, Giacomo Mancini, Giuseppe Gentile, Pietro Aiello, Antonio Caridi, Mario Caligiuri, Francesco Pugliano  e per la dirigente Rosalia Marasco.
Gli inquirenti chiudono il cerchio su tre indagati. Nell`avviso di conclusione delle indagini i magistrati spiegano che Scopelliti, «amico personale della famiglia Sarlo», la Stasi «concorrente morale» del governatore e l`assessore Tallini «al fine di attribuire alla dottoressa Alessandra Sarlo la dirigenza generale del dipartimento Controlli della Regione Calabria, con delibera 381 dell`11 agosto 2011, alla luce dei curricula depositati, attestavano apoditticamente e, dunque, falsamente che nessuno dei candidati, dirigenti interni alla Regione, possedesse una “esperienza sufficiente in proporzione alla complessità” dell`incarico». In questo modo avrebbero tratto in errore la giunta che l`1 settembre del 2011 nominò la Sarlo a capo del dipartimento Controlli. La Sarlo, però, annotano i pm, avrebbe avuto un «curriculum sicuramente non superiore in riferimento alla specificità dell`incarico rispetto ai dirigenti interni alla Regione dichiarati non idonei». I tre politici indagati sarebbero responsabili anche della violazione ed elusione dell`articolo 19 comma 1 bis del decreto legislativo 165 del 2001 che recita: «L`amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta». Il pm, inoltre, chiede e ottiene l`incidente probatorio per Scopelliti e Tallini. L`udienza si tiene il 6 maggio. L`assessore preferisce avvalersi della facoltà di non rispondere, il governatore parla per circa 40 minuti. Ma succede qualcosa di più. La Procura apre un`inchiesta per un accesso abusivo al fascicolo. Un impiegato, addetto alla scannerizzazione degli atti di indagine, una mattina avrebbe trovato il suo computer aperto sulle pagine dell`inchiesta. Oggi, infine, la decisione del gup.

Argomenti
Categorie collegate

x

x