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«Il bilancio del Consiglio fa acqua da tutte le parti»

REGGIO CALABRIA Non va bene il metodo, né il merito: il bilancio di assestamento fa insomma acqua da tutte le parti. La pensano così i rappresentanti del centrosinistra che questa mattina hanno con…

Pubblicato il: 24/06/2013 – 13:39
«Il bilancio del Consiglio fa acqua da tutte le parti»

REGGIO CALABRIA Non va bene il metodo, né il merito: il bilancio di assestamento fa insomma acqua da tutte le parti. La pensano così i rappresentanti del centrosinistra che questa mattina hanno convocato una conferenza stampa per chiedere a gran voce di rinviare l’approvazione del provvedimento, prevista per il 28 giugno. Una proroga che permetterebbe di discutere più approfonditamente nella sostanza i punti cruciali del testo, licenziato a maggioranza in commissione Bilancio. Un disco verde unilaterale, a giudizio dei componenti di minoranza dell’organismo presieduto da Candeloro Imbalzano.
Il centrosinistra non vuole piegarsi alle prove muscolari della maggioranza. Né accettare supinamente provvedimenti giudicati fallimentari. Il primo a dare voce alle inquietudini che aleggiano attorno all’assestamento è Mario Maiolo, che denuncia la mancanza di disponibilità per «approfondire in modo serio questi argomenti in commissione, in modo da consentire all’opposizione di dare il suo contributo. Sull’assestamento c’è stato invece il massimo dell’indisponibilità».
Fin qui il metodo. Ma anche la sostanza non convince affatto. «C’è una forte impreparazione della Regione sulla ricognizione dei debiti della pubblica amministrazione», dice Maiolo, secondo cui «non è chiaro nemmeno il criterio con il quale sono stati individuati». Sulle priorità dell’assestamento, poi «non c’è stato alcun confronto». Senza dimenticare gli impegni disattesi circa l’emergenza dei lavoratori lpu/lsu, la sanità, i trasporti, la spesa sociale. «È un assestamento – continua il consigliere del Pd – che serve esclusivamente a dimostrare al governo di essere pronti per i pagamento della Pa». Non è finita, perché Maiolo paventa anche la possibilità che alcuni punti del bilancio 2013 possano avere «profili di incostituzionalità».
Particolarmente sferzante Demetrio Naccari Carlizzi, che stigmatizza un dato: 5 miliardi e 114 milioni. Si tratta dell’avanzo di bilancio inserito nell’assestamento 2013. Una montagna di soldi non spesi, in una regione in cui tutti i settori continuano a boccheggiare. «Questo vuol dire – commenta il consigliere democrat – che in un momento di crisi la Regione non è stata in grado di spendere queste risorse».
L’ex assessore regionale entra nello specifico e spiega come quasi 2 miliardi (cioè il 41% dell’intero avanzo) riguardino i fondi Por 2007-2013. Un miliardo e 379 milioni sono invece risorse per il settore sanitario, «premialità che, vista la crisi, lo Stato ha dato a tutte le Regioni», puntualizza Naccari.
Anche il capitolo dedicato agli lsu/lpu «è insufficiente, come i trasporti e le stesse competenze 2013 relative al consiglio regionale. Ma di fronte a questi problemi non c’è stata alcuna risposta. La Commissione avrebbe dovuto lavorare settimane per entrare nel cuore di questo assestamento. Invece non è successo».
Su un punto l’ex sindaco di Reggio si infervora: i fondi Fas, «diventati un modo per finanziare la spesa ordinaria: così rubiamo le risorse dei nostri figli per pagare una gestione che non siamo in grado di riformare. È un fallimento politico drammatico».
Non parla espressamente di fallimento Pasquale Tripodi (Centro democratico), ma poco ci manca: «Pensavamo che il lavoro fosse la priorità, invece questa manovra non lo tiene affatto in considerazione.  Pretendiamo di sapere quali siano le strategie per l’occupazione. Il centrosinistra ha preso coscienza di una situazione ingestibile per la Calabria e adesso vogliamo confrontarci in modo serio. Il punto che non c’è nemmeno la minima programmazione, e non solo per quanto riguarda il lavoro».
Damiano Guagliardi (Federazione della sinistra) rimarca l’atteggiamento poco rispettoso della maggioranza nei confronti delle forze di opposizione: «Negli ultimi due mesi si parla di spirito unitario del consiglio regionale, nei fatti l’arroganza della giunta e del suo presidente marciano in altre direzioni. Di fatto non esiste discussione sulle proposte che possono venire dalla minoranza». «A questo punto – conclude ironico –, possiamo fare un decreto di risoluzione della rappresentanza politica calabrese».
Sul nodo lpu/lsu, Nino De Gaetano (Pd) promette ostruzionismo in aula in caso di un mancato intervento della giunta a favore dei lavoratori: «Le risorse bastano fino al 15 di luglio, mancano 18 milioni di euro per arrivare a fine anno. Non si possono mandare a casa 5mila persone». Pietro Giamborino, invece, sottolinea quella che, al momento, è un’altra promessa tradita: «Che fine hanno fatto i quattro nuovi ospedali calabresi?». (0050)

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