Sit-in Lsu/Lpu, tensione davanti a palazzo Campanella
REGGIO CALABRIA Ci sono stati momenti di tensione, stamattina, di fronte a palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, dove un gruppo di Lsu-Lpu che stava manifestando per la stabilizzazione so…

REGGIO CALABRIA Ci sono stati momenti di tensione, stamattina, di fronte a palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, dove un gruppo di Lsu-Lpu che stava manifestando per la stabilizzazione sotto le insegne dell`Unione sindacale di base ha provato ad entrare nell`astronave e ha subito la reazione delle forze di polizia. Sarebbero volati spintoni tra polizia e alcuni manifestanti, e un dirigente sindacale, colto da malore, è stato soccorso dagli operatori del 118. «Doveva essere una giornata di protesta – si legge in una nota dell`Usb di Reggio Calabria – da parte dei tanti lavoratori che da 17 anni sono stati presi in giro dalle false promesse fatte dalle classi dirigenti che via via si sono succedute alla guida della nostra Regione, come se fossero stati dai bambini ai quali dare il contentino per farli stare tranquilli». Invece, stando a quanto sostiene l`Usb, si sarebbe «sfiorata la tragedia» poiché la polizia sarebbe intervenuta «senza alcuna valida motivazione, forse solo perché si stava protestando con troppa voce e questo infastidiva i signori della politica. Un nostro dirigente sindacale – si legge ancora nella nota del sindacato di base – a causa di ciò è stato colto da malore ed è dovuto intervenire il 118 per soccorrerlo e trasportarlo in ospedale. Siamo dunque arrivati alla lotta corpo a corpo, è una vergogna. Si rischia di morire lottando per mantenere in vita un posto di lavoro. Certo la colpa non va addossata alle forze dell’ordine poiché loro rispondono alle disposizioni che vengono date da coloro i quali vogliono in ogni modo svicolare dalle loro responsabilità, come hanno fatto per tutti questi anni. Oggi però – è la conclusione dell`Usb – i lavoratori sono veramente stanchi e dicono basta e all’occorrenza sono pronti a continuare la loro protesta anche rischiando le cariche se da parte dei politici non verranno date delle risposte certe alle questioni che sono tutt’ora aperte».