CROTONE La Calabria nel 2012 ha registrato un forte aumento del tasso di disoccupazione, passato dal 12,7 al 19,3 per cento, quasi il doppio della media italiana e superiore a quello medio del Mezzogiorno (rispettivamente 10,7 e 17,2 per cento). A certificare queste cifre allarmanti, è il rapporto 2013 della Banca d`Italia sulle economie regionali. Mentre Palazzo Koch assegna record così negativi alla Calabria, arrivava il check up di Unioncamere e Prometeia che individuano Crotone come ultima città italiana per ricchezza pro capite. Dati che non meravigliano. Anche lasciando perdere le statistiche, i disoccupati che da anni affollano i centri per l`impiego sono migliaia. Proprio a Crotone oramai viene persino archiviata la speranza di veder risolte importanti vertenze quali la Syndial e la Gres 2000. La Syndial, nome di peso nell`industria italiana, è una controllata dell`Eni. Dal 2011, la società che si occupa di risanamento ambientale, ha deciso di abbandonare la città pitagorica per dislocare l`attività produttiva in altre regioni italiane, lasciando in eredità 130 lavoratori in stato di mobilità. Ancor più drammatici i contorni della vicenda Gres 2000, importante fabbrica di piastrelle in ceramica e materiali refrattari. Caduta sotto i colpi della crisi e della competizione globale, la società è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Crotone, già da due anni. Per i 200 lavoratori è scattata la mobilità in deroga, l`intero stabilimento – interessato lo scorso anno da un vasto incendio – è stato di recente messo all`asta. «Eppure le potenzialità a Crotone e nella provincia ci sono» afferma Raffaele Falbo, segretario della Cgil locale. «Dal turismo alle opere connesse alle bonifiche si potrebbe dare fiato all`occupazione crotonese, la politica, però, deve assumersi delle responsabilità. La vicepresidente della Regione Antonella Stasi – attacca il sindacalista Cgil – si occupi meno di sanità e più di politiche a favore dell`occupazione». Falbo ricorda alcuni segnali positivi: «La Cgil è riuscita di recente a definire alcune delicate questioni» come quella dei lavoratori della Centrale a biomasse, che si trovano periodicamente ad affrontare il blocco della produzione, a causa della mancanza di materia prima. O, ancora, la vertenza dei precari dell`Asp di Crotone. Gli “ex Obiettivo lavoro”, 132 persone, mandati in un primo tempo in mobilità, sono stati riassorbiti da una ditta esterna. Rimane aperto un solo fronte caldo: la Valtur di Isola Rizzuto, resort da 1000 ospiti, fiore all`occhiello del turismo italiano fin dagli anni `60. Dal 2011, la Valtur naviga in cattive acque, sottoposta alla procedura straordinaria prevista dalla legge Marzano per le imprese insolventi con più di 500 dipendenti ed oltre 300 milioni di debiti. Ogni anno, fino ad oggi, il villaggio turistico ha assunto 220 persone, da maggio a settembre. «Quest`anno – fanno sapere dalla Cgil – la Valtur ha aperto il villaggio, ma la gran parte dei lavoratori viene assunta con contratti di 2 o 3 giorni al massimo. Fanno eccezione solo poche figure professionali che lavorano fino ad agosto». In un contesto non facile, i lavoratori sono spesso costretti a gesti eclatanti, come quello, recentissimo e non ancora del tutto definito, compiuto da sei operai edili, saliti su un gru di 25 metri di altezza con una fune ed un cappio. In rappresentanza di altri 15 lavoratori, gli operai protagonisti della protesta hanno con reclamato con forza il pagamento di numerose spettanze arretrate.
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