Il “sistema Messina”: «Se vuoi un esame, devi minacciare»
Il “sistema”, all`Università di Messina, comprendeva tutte le pratiche che vanno dalla classica raccomandazione fino alle pesanti interferenze sull`operato delle commissioni d`esame, tanto da riuscir…

Il “sistema”, all`Università di Messina, comprendeva tutte le pratiche che vanno dalla classica raccomandazione fino alle pesanti interferenze sull`operato delle commissioni d`esame, tanto da riuscire ad alterare i risultati dei test di accesso alle facoltà a numero chiuso e condizionare alcune commissioni esaminatrici per le abilitazioni professionali. La `ndrangheta, secondo la Dia di Catania, condizionava gli esami corrompendo o intimidendo i professori. Tra le persone coinvolte, infatti, c`è anche un docente di Statistica e matematica del dipartimento di Scienze economiche, Marcello Caratozzolo, finito agli arresti domiciliari. Stessa sorte per l`ex consigliere provinciale Santo “Dino” Galati Rando. A entrambi è contestata l`associazione per delinquere, la corruzione, il millantato credito e il voto di scambio. Gli altri destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dal Gip di Messina sono Domenico Antonino Montagnese, già indagato nell`inchiesta “Panta Rei”, al quale è contestato anche un caso di usura e tentativo di estorsione e l`aggravante del metodo mafioso, e Salvatore D`Arrigo, bloccato a Brescia. Per i due è stato disposto l`arresto in carcere.
Nell`inchiesta, denominata “Campus” – coordinata dal procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, dall`aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto della Dda Liliana Todaro – sono indagate altre tre persone, per due delle quali è stato disposto l`obbligo di firma. Nell`ambito delle indagini, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali e telefoniche e anche di pedinamenti, è emerso anche «il reciproco scambio di favori tra sodali, culminato, col riferimento al voto di scambio, nel sostegno politico offerto a Santo “Dino” Galati Rando alle elezioni alle Regionali in Sicilia del 28 ottobre del 2012». Secondo l`accusa sarebbero state «barattate preferenze elettorali con idoneità scolastiche garantite attraverso scuole private».
ALL`OMBRA DELLE `NDRINE
Le indagini sono cominciate nel luglio 2012 in vista degli esami di ammissione alle varie facoltà previsti per il successivo settembre, e – dicono gli inquirenti – hanno consentito di individuare un`organizzazione criminale all`ombra della `ndrangheta: al vertice vi era Domenico Montagnese. Attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali, e pedinamenti, appostamenti e riprese filmate, la Dia ha documentato in diretta incontri e pagamenti. L`organizzazione criminale che agiva col metodo mafioso, spiegano gli investigatori, ha anche effettuato tentativi di estorsione a orafi residenti al Nord Italia, e faceva prestiti usurai a tassi mensili del 50% dell`importo del prestito concesso. In particolare è emerso che Montagnese e Caratozzolo, dietro compenso economico, offrissero a vario titolo il loro interessamento per il superamento degli ostacoli ad esami ed abilitazioni.
L`organizzazione, dice la Dia, «tesseva efficaci relazioni e rapporti d`affari con i docenti – come l`indagato Caratozzolo – nonché con personale amministrativo, con lo scopo di influenzare, dietro pagamento di somme di danaro, l`andamento di esami universitari per interferire sullo svolgimento delle prove preselettive di accesso a Facoltà a numero chiuso, per far conseguire l`abilitazione alle libere professioni, senza che sia mai stata persa di vista e manifestata, con prepotente arroganza, l`origine calabrese dell`indagato Montagnese che ha imposto i propri metodi di intimidazione e influenza per consentire alla clientela “protetta” richiedente il favore di cui di volta in volta aveva bisogno in cambio di denaro».
«SE VUOI UN ESAME, DEVI MINACCIARE»
«Se tu ti vuoi prendere gli esami senza fare un cazzo.. e.. senza problemi, allora bisogna andare praticamente a minacciare… non c`é niente da fare è così… è questo il sistema… quello si caca di sotto è tutto la il discorso… bisogna andare a minacciare… bisogna andare a minacciare e saperlo fare… perché se no, sei fottuto». Il sistema è tutto nei dialoghi di Montagnese intercettati della Dia. «E poi c`è il metodo Caratozzolo… – continua Montagnese – Caratozzolo và.. dice: “questo è un amico..un..cosa..vediamo che possiamo fare.. parapì..parapù”». Il contesto in cui agisce l`organizzazione, insomma, è chiaro, ed è caratterizzato dalla presenza di «autorevoli nomi di docenti, che il sodalizio ha ritenuto a disposizione – è l`ipotesi degli investigatori – per attuare una vera e propria modalità di azione attraverso i seguenti metodi: “avvicinamento” dei docenti; corruzione anche mediante piccole regalie in grado di “ammorbidire” l`atteggiamento di quei docenti più esigenti ma parimenti sensibili alla “premura”; minaccia dei docenti, conseguendo l`effetto di una vera e propria intimidazione in grado di garantire il risultato finale del superamento dell`esame, qualora le condizioni (i rapporti con il docente interessato, ovvero la scarsa preparazione del candidato) non consentissero di procedere mediante un più cauto “avvicinamento” e suggerissero un`azione decisa e risolutoria».
COINVOLTI MOLTI DOCENTI
C`è un secondo filone che riguarda tutte le facoltà dell`ateneo di Messina. Lo ha detto Angelo Bellomo, a capo della Dia di Catania, stamani in conferenza stampa. «Non possiamo dare numeri – prosegue il magistrato – ma sarebbero coinvolti molti docenti. Il ruolo di promotore e organizzatore delle attività connesse alla cosca era Montagnese che era in contatto con il clan di Fabrizia nel Vibonese. Il clan utilizzava questo collegamento per condizionare con metodo mafioso gli esami e l`inserimento soprattutto alla facoltà di Medicina di studenti calabresi». In sostanza, l`organizzazione utlizzava due metodi per condizionare gli esami: quello mafioso, che si realizzava attraverso la figura di Montagnese, e quello politico, che ha fatto riferimento alla figura di Caratozzolo. «L`indagine “Campus” – ha infatti spiegato Bellomi – è uno spaccato trasversale di interferenze che hanno interessato l`università ma che si sono allargate».