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Spiaggia per disabili? Solo sul cartello…

CARIATI Dov’è la passerella per i disabili che permetteva loro di raggiungere senza affanni la spiaggia? Fernando Trotto da Frosinone ha comprato casa nel quartiere San Cataldo sulla magnifica spiagg…

Pubblicato il: 06/07/2013 – 17:43
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Spiaggia per disabili? Solo sul cartello…

CARIATI Dov’è la passerella per i disabili che permetteva loro di raggiungere senza affanni la spiaggia? Fernando Trotto da Frosinone ha comprato casa nel quartiere San Cataldo sulla magnifica spiaggia che accarezza il mare. Lui ha bisogno del mare come l’aria che respira. Sette anni fa ebbe un gravissimo incidente: spina dorsale a pezzi e difficoltà nella deambulazione. L’unica cura possibile è il nuoto, tanto nuoto. Così sceglie Cariati e vi si stabilisce per la gran parte dell’anno: almeno sei mesi. E d’inverno via di corsa in Egitto, sempre per nuotare.
Fernando, dunque, “vive nell’acqua”, ma deve fare i conti con una burocrazia crudele che annaspa, perché raggiungere il mare per lui è un vero calvario, nonostante abiti proprio dinanzi ad una spiaggia che, come si legge in un cartello sotto casa sua, è attrezzata per i disabili.
In effetti, fino a qualche tempo fa c’era una passerella che conduceva agevolmente al mare. Poi è sparita. «Due mesi fa – spiega Fernando – ho scritto al Comune chiedendo il ripristino della passerella. Alla domanda ho escluso tutta la dolorosa documentazione medica. Quando ho protocollato la richiesta, un funzionario mi ha detto che per mancanza di soldi sarebbe stato impossibile esaudirla. Mai, però, che mi sia pervenuta una risposta scritta, così come esige la normativa».
La spiaggia di San Cataldo è profonda quasi cento metri: arrivare al mare è un’impresa per una persona coi problemi di Fernando, che – nella sua lotta quotidiana con la sofferenza – si era preso pure la briga di contattare chi di dovere per risolvere la questione: «La cifra è troppa alta per le mie tasche. Posso contribuire, ma non acquistare per intero la passerella».
Fernando nuota tutto il giorno: «Faccio oltre cinque chilometri al giorno. È il solo mezzo per sentirmi vivo. Senza il mare sono come un pesce fuor d’acqua».
Siamo certi che la storia di una persona sfortunata come Fernando saprà trovare la giusta risposta e toccherà le corde sensibili del sindaco.
Altrimenti, per favore, togliete quel cartello che indica una porzione di spiaggia idonea a persone non autosufficienti. (0070)

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