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Tentato omicidio Ieranò, sette arresti

REGGIO CALABRIA Sette persone sono state arrestate dalla polizia del commissariato di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da…

Pubblicato il: 11/07/2013 – 12:26
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Tentato omicidio Ieranò, sette arresti

REGGIO CALABRIA Sette persone sono state arrestate dalla polizia del commissariato di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Palmi Paolo Ramondino su richiesta dei pm Enzo Bucarelli e Gianluca Gelso per tentato omicidio aggravato continuato e in concorso. Secondo l`accusa i sette, a vario titolo, avrebbero partecipato al tentato omicidio del 41enne Rocco Francesco Ieranò, avvenuto il 25 luglio del 2012 a Cinquefrondi. Gli arrestati sono Vasvi Beluli, macedone di 31 anni residente a Canino (VT); Arben Ibrahimi, kosovaro di 28 anni residente a Canino (VT); Sebastiano Malavenda, 28enne reggino; Salvatore Callea, 46enne originario di Oppido Mamertina ma residente a Canino (VT); Mauro Graziano Uras, 42enne di Canino (VT); Salvatore Patania e Giuseppe Patania, rispettivamente di 35 e 33 anni entrambi di Vibo Valentia, figli del boss di Stefanaconi, Fortunato, ucciso il 18 settembre 2011. Beluli e Ibrahimi sono accusati anche del reato di porto illegale e ricettazione di armi. Esecutori materiali del tentato omicidio sarebbero Beluli e Obrahimi, che sarebbero stati assoldati dai fratelli Fossari e dal loro cognato Vecchiè, sottoposti a fermo dalla polizia di Polistena lo scorso 27 giugno) i quali volevano vendicare l`omicidio del loro congiunto Francesco Fossari, avvenuto il 2 agosto 2011 a Melicucco. Per quest`ultimo delitto sono in attesa di giudizio Giuseppe Bruzzese, 21enne di Cinquefrondi, e Rocco Francesco Ierinò, arrestati nell`ambito della stessa operazione del 27 giugno scorso. Gli altri arrestati odierni, ossia Malavenda, Callea, Uras e i fratelli Patania, avrebbero materialmente procacciato i due killer e avrebbero gestito i contatti tra questi ultimi e i presunti mandanti. Beluli, Malavenda e Callea erano già coinvolti nell`omicidio di Davide Fortuna, avvenuto la mattina del 6 luglio 2012 in spiaggia a Vibo Marina. In quel caso fu lo stesso killer 31enne, detto “Jimmy il macedone”, a confessare di essere stato l`esecutore materiale dell`efferato delitto, aiutato da Malavenda.

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