REGGIO CALABRIA Improvvise e sistematiche interruzioni d`acqua potabile. Succede a Reggio Calabria e a volerci vedere chiaro è Aurelio Chizzoniti, presidente della Commissione di vigilanza e controllo del Consiglio regionale della Calabria. In un corposo dossier, Chizzoniti ha raccolto cifre, fatti, circostanze che possano tentare di spiegare “il mistero”. Non ci sono solo le interruzioni dell`erogazione idrica a rendere difficile la vita dei reggini, ma anche il diffuso degrado , la carenza nella manutenzione e «particolari liturgie bizantine che dilagano in questa città, ivi compreso, il lassismo ed il permissivismo burocratico che rappresentano ormai regola sistematica e quasi legittima». L` intento del dossier è quello «di restituire fiducia e tranquillità ad una collettività che crede nella giustizia ma che, però, recentemente molto ha fatto per non essere credibile». Parte di un`istanza indirizzata alla Procura della Repubblica della città dello Stretto, alla Commissione Straordinaria che regge le sorti del Comune ed alla stazione dei Carabinieri di di “Gallina”, Chizzoniti chiede di sapere se le anomale e frequenti interruzioni d`acqua possano configurare reato e di «disporre immediate indagini tese all`accertamento di qualsivoglia responsabilità penale». Il presidente della Commissione controllo chiede, inoltre, al procuratore della Repubblica, di procedere al sequestro dei il sequestro dei predetti documenti afferenti qualsiasi intervento manutentivo idrico realizzato in città dal primo maggio 2005 in poi, ed, ordinando contestualmente, la verifica tecnica tra quanto emerge dalle carte in ordine alle riparazioni – vere o presunte che siano – ed i lavori effettivamente eseguiti, con specifico interesse investigativo relativo alle proiezioni parentali delle ditte utilizzate». Chizzoniti non si ferma qui e chiede lumi sulla proprietà delle autobotti, sui costi a carico dell`erario pubblico, sulle modalità ed i materiali utilizzati per effettuare le riparazioni e «degli assi patrimoniali riconducibili ai tecnici di riferimento».
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