Manoccio: la Kyenge potenzierà le politiche dell`accoglienza
ACQUAFORMOSA «Le parole del ministro Kyenge e l’accoglienza della cittadinanza di Acquaformosa, sono la dimostrazione che una politica dal “volto umano”, fatta di solidarietà ed integrazione, è possi…

ACQUAFORMOSA «Le parole del ministro Kyenge e l’accoglienza della cittadinanza di Acquaformosa, sono la dimostrazione che una politica dal “volto umano”, fatta di solidarietà ed integrazione, è possibile anche in Calabria e nel Mezzogiorno, nonostante le difficoltà e le contraddizioni della nostra terra». Lo afferma, in una nota, Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa, comune in cui il ministro dell’Integrazione Kyenge ha concluso il suo tour in Calabria, giovedì 22, durante il Festival delle migrazioni.
«La presenza di Cecile Kyenge – aggiunge – ha riempito d’orgoglio l’amministrazione che rappresento e testimonia gli ottimi risultati ottenuti dal progetto Sprar di Acquaformosa e dell’associazione don Vincenzo Matrangolo». Il sindaco parla del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), una rete fondata sugli enti locali che, accedendo al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell`asilo, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che vanno oltre il servizio di vitto e alloggio, con l’implementazione di misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. «Sul nostro territorio – spiega Manoccio – grazie all’impegno dell`associazione Don Vincenzo Matrangolo e della presidente Mimma Laffusa, siamo riusciti ad avviare un percorso Sprar con oltre 32 posti finanziati e percorsi individuali che hanno permesso una positiva integrazione sociale, culturale e economica diversamente da quanto accaduto con il piano Ena». Durante l’incontro con il ministro Kyenge, il sindaco di Acquaformosa ha criticato il piano Ena che ha «rappresentato solo una pessima azione di progettualità politica i cui esiti, però, hanno avuto delle ricadute sul piano umanitario negative e che nulla hanno a che fare con la solidarietà umana e l’integrazione interculturale. La volontà espressa da Cecile Kyenge di avviare nuovi percorsi nelle politiche di accoglienza, anche alla luce di quanto sta accadendo in Egitto e nel Nord Africa evidenzia la grande conoscenza che il ministro ha sull’argomento e, pertanto, gli operatori e i tanti amministratori impegnati su questo tema, avranno in lei un reale riferimento politico in grado di dare risposte concrete». (0050)