Rossano, continua la protesta per il Tribunale
ROSSANO Il presidio permanente a difesa del Tribunale di Rossano continua. Per la seconda notte consecutiva cittadini e avvocati hanno stazionato nel Palazzo di giustizia, tenendo fede al proposito i…

ROSSANO Il presidio permanente a difesa del Tribunale di Rossano continua. Per la seconda notte consecutiva cittadini e avvocati hanno stazionato nel Palazzo di giustizia, tenendo fede al proposito iniziale: proseguire la protesta fino a quando il ministro Annamaria Cancellieri non firmerà il decreto correttivo al piano di accorpamento. Per domani è previsto un incontro nel piazzale davanti al Tribunale per illustrare proposte diverse e per mettere a punto tutte le iniziative che «il Comitato non ha smesso mai di programmare ed organizzare con spirito costruttivo e di condivisione», al fine di dare «un ulteriore contributo per questa sacrosanta lotta del territorio».
Sulla questione è intervenuto anche il parlamentare del Movimento 5 stelle Sebastiano Barbanti: «Giù le mani dal Tribunale di Rossano: la giustizia non si può accorpare né si può rischiare di consegnare il territorio nelle mani della criminalità organizzata. Siamo vicini alla protesta degli avvocati perché riconosciamo l’importanza che riveste quel presidio di legalità in un territorio vasto e, per molti versi, difficile e facciamo nostre le loro richieste». Il deputato grillino assicura l`adesione del Movimento alla protesta, «che porteremo avanti nelle sedi opportune».
«A tal proposito – continua Barbanti – voglio ribadire l’istanza bipartisan inoltrata ieri al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, con la quale abbiamo proposto un decreto correttivo alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie che statuisca la conservazione dei sei Tribunali (Bassano, Chiavari, Lucera, Pinerolo, Rossano e Tolmezzo) oggetto della scure del governo».
Nell`istanza si chiarisce che la scelta di salvare queste sei circoscrizioni «è motivata da valutazioni tecniche che non solo non contraddicono lo spirito della riforma, ma la rendono ancora più efficace nel rispetto dei parametri indicati dalla legge delega, e relativi alla popolazione, all’estensione del circondario, al carico processuale, all’organico dei magistrati, alla situazione infrastrutturale, alla presenza di criminalità organizzata, alla necessità di decongestionare e razionalizzare il servizio Giustizia nelle grandi aree metropolitane, il tutto proprio con riequilibrio delle competenze attuali degli uffici limitrofi della stessa area provinciale caratterizzati da rilevante differenza di dimensioni».
Il parlamentare chiede inoltre al governo «di esprimersi nel più breve tempo possibile visto l’approssimarsi della data di attuazione delle disposizioni relative ai tagli e agli accorpamenti dei tribunali», prevista per il 13 settembre 2013. (0040)