Ricerca e innovazione, il Pd chiede le dimissioni di Caligiuri
REGGIO CALABRIA Ce n’è abbastanza per chiedere le dimissioni di Mario Caligiuri da assessore alla Ricerca ed all`Innovazione Tecnologica. A sostenerlo è l’Ufficio di presidenza del gruppo del Pd a Pa…

REGGIO CALABRIA Ce n’è abbastanza per chiedere le dimissioni di Mario Caligiuri da assessore alla Ricerca ed all`Innovazione Tecnologica. A sostenerlo è l’Ufficio di presidenza del gruppo del Pd a Palazzo Campanella. «Da almeno 3 anni – si legge in una nota – sosteniamo che la giunta regionale di centrodestra non è in grado di attuare efficaci e virtuose politiche di sostegno alla ricerca ed alla Innovazione Tecnologica».
Da qui l`elenco delle colpe da addebitare, secondo i democrats calabresi, al titolare della Cultura nell`esecutivo Scopelliti. «Dopo aver svuotato la Consulta Regionale per la Ricerca Scientifica – rilevano i vertici del Pd – (mai convocata dall’assessore Caligiuri), che, invece, nel triennio 2005/2007 era riuscita a far interloquire il mondo universitario ed il mondo imprenditoriale calabrese, per far sì che la domanda e l’offerta di ricerca si incontrassero; dopo aver abbandonato a se stessi i Distretti Tecnologici della Logistica di Gioia Tauro e dei Beni Culturali di Crotone, decretandone di fatto la fine; dopo aver utilizzato ben 34 milioni di euro per una volgare politica di intervento a pioggia, assegnando circa 4 milioni di euro ad ognuno dei 9 Poli di Innovazione, nel mentre è a tutti noto che con la miseria di 4 milioni di euro un Polo di Innovazione neanche parte; dopo aver brillato per la incapacità di attuare la Legge Regionale 24/2009, che prevede la elaborazione di Piani Triennali ed Annuali, al fine di concentrare le risorse disponibili nei settori produttivi che più di altri esprimono una domanda di ricerca; dopo essere stati così bravi da non utilizzare ben 500 milioni di euro previsti dal POR e da altri Assi per la Ricerca e la Innovazione Tecnologica, finiti nel Fondo di Coesione Territoriale, in queste settimane, ciliegina sulla torta, è stato decretato l’aborto di CalabriaInnova, che avrebbe dovuto gestire il Piano Integrato Strategico Regionale, con un investimento di 20 milioni di euro. Anche questi 20 milioni di euro sono finiti, giustamente, nel Fondo di Coesione Territoriale».
Perché tutto questo? «CalabriaInnova – si legge ancora nella nota del Pd – è stata costituita da Fincalabra insieme al Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste per gestire, con questo escamotage, il PISR con una chiara sudditanza verso il Friuli. Poiché è del tutto evidente che l’operazione era illegittima, perché posta in essere in violazione della Legge n.9 e del principio della concorrenza, inevitabilmente è arrivata la bocciatura della Unione Europea ed il conseguente trasferimento delle risorse al Fondo di Coesione Territoriale».