I 10 dipendenti costretti a non lavorare
La sintesi è che 10 dipendenti della Regione non possono fare il loro lavoro. Chi glielo impedisce? La Regione stessa, che non è in grado di garantire la sicurezza dei suoi lavoratori e che, a livell…

La sintesi è che 10 dipendenti della Regione non possono fare il loro lavoro. Chi glielo impedisce? La Regione stessa, che non è in grado di garantire la sicurezza dei suoi lavoratori e che, a livello economico, rischia di pagare un prezzo salatissimo per questa sua negligenza. Il 13 settembre è stato disposto il divieto d’accesso dei dipendenti negli uffici catanzaresi di Palazzo Europa, che ospita il dipartimento Attività produttive e l’Avvocatura regionale. Locali inagibili, perché nel pavimento c’è amianto. L’Asp del capoluogo, il 6 agosto, aveva inviato un documento con le indicazioni utili a garantire l’incolumità dei dipendenti. Ma dai piani alti della Regione non è arrivata nessuna contromisura, e gli uffici sono stati dichiarati off limits. I lavoratori sono stati trasferiti in un’altra sede, ma i disagi non sono finiti. Anzi. Sono soprattutto gli amministrativi dell’Avvocatura regionale a subire lo scotto più pesante. Sono stati dislocati al 3° piano di un palazzo di via San Nicola, cinque stanze del tutto inadeguate a ospitare 10 persone. In una comunicazione urgente inviata direttamente ai dirigenti dell’Avvocatura, i dipendenti denunciano le gravi carenze igienico-sanitarie della “nuova” struttura e l’insufficienza degli spazi a loro disposizione. «Disfunzioni operative» che non permetterebbero agli amministrativi di svolgere il loro lavoro. La conseguenza è che pratiche molto importanti rimangono inevase, con un servizio pubblico sostanzialmente bloccato. «La situazione venutasi a creare non permette neanche il necessario svolgimento dell’attività lavorativa richiesta», spiegano i 10 dipendenti dell’Avvocatura, che rifiutano l’addebito di qualsiasi «responsabilità» legata all’interruzione del servizio e ai possibili danni patrimoniali conseguenti. Ecco perché chiedono ai vertici della Regione di individuare nuove soluzioni con «la massima urgenza», al fine di «riprendere sin da subito l’attività lavorativa a cui si è preposti». Lo stop alle pratiche dell’Avvocatura potrebbe infatti determinare ingenti danni economici alla Regione, visto che in quegli uffici transitano fascicoli giudiziari che hanno termini perentori, trascorsi i quali l’ente sarebbe impossibilitato a costituirsi in giudizio. (0080)