Federfarma: in Calabria non c`è alcuna anomalia
CATANZARO Federfarma Calabria ha diffuso una nota in riferimento ad articoli apparsi sulla stampa riguardo all`andamento della spesa farmaceutica nella nostra regione a seguito della presentazione da…

CATANZARO Federfarma Calabria ha diffuso una nota in riferimento ad articoli apparsi sulla stampa riguardo all`andamento della spesa farmaceutica nella nostra regione a seguito della presentazione da parte dell`Aifa del Rapporto Osmed sull`uso dei medicinali in Italia. «Questo – spiega una nota – per evitare che venga diffusa un`immagine fuorviante della realtà della spesa farmaceutica regionale, contribuendo a diffondere lo stereotipo di una situazione anomala e completamente fuori controllo, con particolare riguardo alla spesa per farmaci erogati dalle farmacie. Non è così». Secondo Federfarma, «i dati del Rapporto Osmed non sono i più aggiornati perché relativi al 2012, anno nel quale comunque la spesa per farmaci distribuiti dalle farmacie in Calabria è diminuita del -7,4% rispetto all`anno precedente. Nei primi sei mesi del 2013, la spesa – si sottolinea – è ulteriormente calata del -6,2%, più della media nazionale (-4,1%). Tale risultato – è scritto ancora – è dovuto al positivo lavoro svolto dal presidente Scopelliti in qualità di commissario per l`attuazione del piano di rientro, che è riuscito a contenere la spesa senza penalizzare i cittadini, soprattutto grazie alla collaborazione delle farmacie. E se è vero che la spesa pro-capite per farmaci erogati in regime di convenzione, cioè in farmacia, è superiore alla media nazionale (ma inferiore comunque a quella di altre Regioni come Lazio, Sicilia e Sardegna), è altrettanto vero che, se sommiamo alla spesa farmaceutica convenzionata la spesa per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche ed erogati da ospedali e Asl, la situazione cambia notevolmente, come emerge dalla tabella seguente». «La Calabria, che ha una spesa convenzionata pro-capite superiore di quasi 20 euro alla media nazionale – continua Federfarma – ha una spesa farmaceutica complessiva (convenzionata più strutture pubbliche) di poco superiore (8.50 euro) alla media nazionale, ma comunque nettamente inferiore a quella di Regioni considerate virtuose come la Toscana, le Marche, l`Umbria. La verità è che nella nostra regione, per evitare disagi ai cittadini e per agevolarli nell`accesso al farmaco vista la particolare conformazione territoriale, la maggior parte dei medicinali è disponibile nelle farmacie, distribuite capillarmente su tutto il territorio. In altre regioni, per ridurre la spesa convenzionata che è più appariscente in quanto più trasparente e controllata, si trasferisce una quota di spesa per farmaci sui bilanci di ospedali e Asl, facendo distribuire a questi ultimi molti medicinali. I cittadini sono quindi costretti a lunghi, costosi e faticosi spostamenti – scrive Federfarma – per andarsi a prendere i medicinali di cui hanno bisogno nelle strutture pubbliche (aperte, per di più, poche ore alla settimana). Non sembra che questa possa definirsi efficienza quanto piuttosto contabilità creativa e che la scelta della Regione Calabria di distribuire i medicinali in farmacia debba essere considerata un`anomalia quanto piuttosto una scelta intelligente volta a non penalizzare i nostri concittadini». Per quanto riguarda il maggior uso degli antibiotici, «va detto – continua l`associazione – che questa non è una caratteristica peculiare della Calabria, ma di tutto il Mezzogiorno, dove evidentemente, vista la situazione disastrata degli ospedali pubblici, la gente preferisci curarsi a casa, piuttosto che farsi ricoverare. Su tale materia complessa Federfarma Calabria è, come sempre – conclude la nota – a completa disposizione della stampa per chiarimenti e commenti, proprio nell`ottica di evitare approcci allarmistici o superficiali». (0050)