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Il Consiglio accoglie le dimissioni di Rappoccio Per Crinò non c`è nessuna incompatibilità

REGGIO CALABRIA Antonio Rappoccio non è più un consigliere regionale della Calabria. Adesso è ufficiale. L’assemblea legislativa calabrese ha formalmente preso atto delle dimissioni del – a questo pu…

Pubblicato il: 15/10/2013 – 16:35
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Il Consiglio accoglie le dimissioni di Rappoccio Per Crinò non c`è nessuna incompatibilità

REGGIO CALABRIA Antonio Rappoccio non è più un consigliere regionale della Calabria. Adesso è ufficiale. L’assemblea legislativa calabrese ha formalmente preso atto delle dimissioni del – a questo punto ex – consigliere del Pri. Prende il suo posto, stavolta definitivamente, Aurelio Chizzoniti, che già due volte era subentrato al politico indagato per corruzione elettorale, associazione a delinquere, truffa e peculato. Ma, fino allo scorso 24 settembre, Rappoccio era a tutti gli effetti un consigliere regionale, seppur sospeso. Le sue dimissioni cambiano radicalmente le cose. Chizzoniti non è più un “sostituto”, bensì il legittimo titolare di uno scranno a Palazzo Campanella. L’avvocato reggino, riconfermato nelle scorse settimane alla guida della Commissione speciale di vigilanza del Consiglio, ha deciso di astenersi al momento della votazione sulle dimissioni di Rappoccio. Poi ha preso la parola per un chiarimento con il presidente Franco Talarico, con cui, durante la scorsa seduta dell’assemblea, aveva avuto un confronto particolarmente acceso. In quella circostanza, subito dopo la sua seconda surroga, Chizzoniti voleva «porre il problema della giustizia in Calabria. Era una mia esigenza, perché vorrei che quanto capitato a me non capitasse a nessuno. Vorrei che la giustizia in questo Paese fosse credibile».
L’Aula ha anche approvato a maggioranza il provvedimento con cui si prende atto dell’insussistenza dell’incompatibilità del consigliere Pietro Crinò, che si è astenuto. Il rappresentante della lista “Scopelliti presidente” era stato al centro di un ricorso avanzato dal compagno di partito Michele Raso, secondo cui Crinò sarebbe stato incompatibile con la carica di consigliere regionale a causa di un incarico svolto in una struttura sanitaria della Locride convenzionata con la Regione.
Disco verde unanime anche a un documento, proposto da Emilio De Masi, con il quale il Consiglio si oppone ai tagli alla sanità previsti dalla Legge di stabilità, che rischiano di mettere a rischio l’assicurazione dei livelli essenziali di assistenza.
Il parlamentino regionale ha inoltre dato via libera a un ordine del giorno, presentato da Gianluca Gallo (Udc), con il quale la giunta si impegna a sollecitare il ministero dell’Istruzione per tutelare i livelli occupazionali dei circa 1.200 lavoratori impegnati nelle scuole per i servizi di pulizia. Lo stesso Gallo ha presentato una mozione, poi approvata, per garantire il posto di lavoro ai 131 dipendenti della società Calabria I&T, per i quali, lo scorso agosto, era stata annunciato il licenziamento collettivo.
Un altro ordine del giorno, a firma di Giuseppe Giordano, impegna il governo regionale a individuare gli interventi necessari per garantire la prosecuzione dei progetti per i lavoratori lsu/lpu fino al 31 dicembre 2013. Giordano incassa anche il sì al provvedimento che impegna la giunta a svolgere un’attività di sensibilizzazione nei confronti dell’Anas, perché si faccia carico di intitolare una delle gallerie del VI macrolotto dell’A3 a Serafino Sciarrone, l’operaio scillese morto lo scorso anno in uno dei cantieri dell’autostrada.
Rinviata in commissione, invece, l`approvazione della relazione sul rendiconto generale della Regione Calabria – relativa all`esercizio finanziario 2011 e ai riferimenti riguardanti quello del 2010 – approvata dalla Corte dei conti lo scorso 29 luglio.

EMERGENZA MIGRANTI La stagione della raccolta delle arance porta con sé vecchi problemi. Le condizioni di vita dei migranti della tendopoli di San Ferdinando continuano a essere estremamente critiche. La questione è stata sollevata in consiglio regionale da Nino De Gaetano (Pd), che ha dato i contorni di un’emergenza che finora non ha trovato soluzioni adeguate a livello istituzionale. «È necessario mettere in sicurezza la zona dal punto di vista igienico sanitario per tutti quegli immigrati che vivono in condizioni disperate. Il Comune di San Ferdinando non può affrontare questa situazione da solo. C’è un dramma umanitario in atto». L’assessore alle Politiche sociali, Nazzareno Salerno, ha sottolineato però l’impotenza della Regione in relazione al fenomeno dell’immigrazione: «Non abbiamo competenza diretta sulla prima accoglienza, che spetta al ministero dell’Interno». Una risposta che spinge De Gaetano a chiedere alla Regione «di intervenire presso il ministero dell’Interno per avere risposte».

CONFLITTI AL MAGNA GRAECIA Esiste un conflitto d’interessi che riguarda il Magna Graecia teatro festival? È la domanda che Mimmo Talarico ha posto oggi all’assessore alla Cultura Mario Caligiuri. L’interrogazione del consigliere regionale idv puntava i riflettori sulla rassegna teatrale nella quale avrebbero avuto ampio spazio artisti particolarmente “vicini” al direttore artistico Giorgio Albertazzi. Secondo Talarico, «a fronte dell`esclusione delle realtà teatrali che operano in Calabria», i 12 titoli replicati per 51 volte nei 13 siti archeologici della Calabria, avrebbero registrato una prevalenza «di artisti il cui produttore sarebbe tal Ercole Palmieri, lo stesso produttore del direttore artistico del festival Giorgio Albertazzi». Sospetti che Caligiuri ha però respinto con fermezza, affermando che «le scelte del maestro sono state tutt’altro che discrezionali». Malgrado la puntualizzazione, Talarico ha però esortato la giunta a «una seria riflessione» per evitare il ripetersi di certe “coincidenze” nei prossimi anni.  

VIGILANZA SUI CENTRI TRASFUSIONALI La struttura di coordinamento regionale delle attività trasfusionali sarà operativa entro fine anno. Lo ha assicurato la vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi. Istituita da oltre un anno con decreto del commissario ad acta alla Sanità (il numero 81 del 18 giugno 2012), il nuovo organismo ha il compito di monitorare i centri trasfusionali e le loro eventuali criticità. Un compito di vigilanza reso ancora più impellente dal recente caso “sangue infetto” che ha interessato l’ospedale di Cosenza. Qui, lo scorso luglio, ha trovato la morte Cesare Ruffolo, a causa di una trasfusione di sangue contaminato da germi. Giuseppe Giordano (Idv), sulla scia di quella che ha definito «una tragedia immane», ha chiesto alla giunta «quale sia il grado di operatività e funzionalità raggiunto dalla Struttura di coordinamento regionale delle attività trasfusionali». La Src ha il compito di svolgere la gestione del sistema regionale di emovigilanza, affinché i servizi trasfusionali, le unità di raccolta e le strutture cui vengono consegnati sangue ed emocomponenti «attuino un sistema di rintracciabilità e di notifica degli incidenti gravi lungo tutto il processo dalla donazione alla trasfusione». Stasi ha confermato il lavoro per definire i programmi annuali l’istituzione di un sistema centralizzato. Tutte procedure necessarie «per la realizzazione di un piano triennale». Che dovrebbe essere pronto entro la fine del 2013. Al termine della seduta, l`Aula ha osservato un minuto di silenzio in occasione dell`ottavo anniversario della morte dell’ex vicepresidente del Consiglio Franco Fortugno, assassinato a Locri il 16 ottobre 2005. (0030)

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