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A Catanzaro dinosauri e apprendisti stregoni sul carro di Renzi

Non avrei voluto scrivere questa nota ma sono ancora convinto che il Partito Democratico serve all’Italia ed io, nel mio piccolo, senza aspirare a ruoli, incarichi o consulenze, che si stanno promett…

Pubblicato il: 16/10/2013 – 15:30
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A Catanzaro dinosauri e apprendisti stregoni sul carro di Renzi

Non avrei voluto scrivere questa nota ma sono ancora convinto che il Partito Democratico serve all’Italia ed io, nel mio piccolo, senza aspirare a ruoli, incarichi o consulenze, che si stanno promettendo in queste ore come caramelle, continuo ad offrire un contributo alla realizzazione di un progetto al quale avevano creduto, e sono convinto ancora credono, milioni di italiani.
Penso, tuttavia, e dovrebbe essere opinione comune nel Pd, che ci debba  essere un limite alla indecenza, al gattopardismo e alla protervia.
Non possiamo  chiedere agli  altri comportamenti etici nell’impegno politico e poi al nostro interno fare il contrario.
Ormai il leit-motiv dei cittadini è «siete tutti uguali» e in Calabria il Pd non fa nulla per confutare questa opinione. Anzi.
In questi giorni abbiamo assistito alla giostra, squallida e anche patetica in alcuni casi, dei cambiamenti e alla rincorsa a salire sul carro di Renzi segretario, anche in “zona Cesarini”, fuori tempo massimo.
In Calabria rischia di ripetersi la stessa situazione creatasi con l’elezione, a furor di popolo,  di Bersani segretario, sul quale carro salì la “qualunque”.
Il gruppo dirigente che fu eletto in quel congresso, è stato spazzato via dagli elettori nelle elezioni regionali del 2010 e nelle recenti politiche, ed azzerato con il commissariamento appena otto mesi dopo.
Per avere conferma di ciò basta vedere come si è conclusa la riunione ultima del coordinamento regionale laddove si sono consumate ipocrite giravolte in salsa catanzarese con penose regie cosentine, nel mentre, oggi, D’Attore può sicuramente essere tranquillo perché la “normalizzazione” da lui perseguita gli ha garantito l’elezione in Parlamento ma, al tempo stesso, si può capire perfettamente che ha fallito, non solo nell’opera di “ricostruzione” promessa e smentita dai fatti, ma ha anche “divorato se stesso” scomparendo di fatto nella provincia dove è stato eletto.
Ciliegina sulla torta di una vicenda che ha le sembianze di una farsa, che in Calabria diventa  tragedia è vedere, a candidature presentate, che è stato “stuprato” il volto di un PD che ha sempre tenuto alto il vessillo della legalità e della “questione morale”. A Catanzaro risulta essere candidato alla segreteria provinciale un ex amministratore con un curriculum politicamente mediocre, che fino a qualche giorno fa era il candidato (così dice radio fante) di D’Attorre, della Lo Moro e di Puccio,  intruppato nelle strutture speciali di un consigliere regionale, noto transumante politico da Marx a Loiero prima e “pentito dell’ultima ora” adesso, “ultras” di Bersani fino a 36 ore addietro e ora “renziano” fulminato sulla via di Damasco o meglio asservito politicamente alla vicina provincia di Cosenza dove i suoi sponsor si erano recati con il cappello in mano per chiedere e pietire, svendendo la nostra autonomia di catanzaresi, il sostegno alla più impresentabile delle candidature in tutta la Calabria e condita da sostegni ingombranti di noti voltagabbana, ed al quale deve essere aggiunta, perché tutti siano consapevoli nel momento del voto, la condanna in primo grado ad un anno per truffa ai danni della Provincia di Catanzaro.
Matteo Renzi conosce la situazione “catanzarese” e quella calabrese, dove sul suo carro sono saliti dinosauri, ed apprendisti stregoni che vogliono sopravvivere a se stessi per l’eternità? Il momento della chiarezza è arrivato anche per lui e anche per quanti, con pulizia, onestà e trasparenza ed in piena libertà, lo hanno sostenuto e lo sosterranno perché hanno aderito ad un disegno di rinnovamento della politica che in Calabria è la sua perfetta negazione. Naturalmente questa nota la invio ad Epifani, D’Attorre, Magorno e Renzi sperando che qualcuno dica qualcosa.

*Circolo Catanzaro Lido

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