PIANO DI RIENTRO | I subcommissari presto convocati a Roma
LAMEZIA TERME È destinata a varcare i confini calabresi, ma non poteva essere altrimenti considerati i soggetti coinvolti, la vicenda relativa all`autosospensione dei due subcommissari per il Piano d…

LAMEZIA TERME È destinata a varcare i confini calabresi, ma non poteva essere altrimenti considerati i soggetti coinvolti, la vicenda relativa all`autosospensione dei due subcommissari per il Piano di rientro dal deficit sanitario. Luciano Pezzi e Luigi D`Elia potrebbero presto essere convocati a Roma da Francesco Massicci, il dirigente del ministero dell`Economia che sovraintende alla corretta applicazione del Piano di rientro. I due saranno chiamati a spiegare ancora di più nel dettaglio, dopo averlo messo nero su bianco in una lettera dai contenuti istituzionali molto forti, i motivi di un gesto così eclatante. La cosa non lascia per nulla tranquillo il governatore Peppe Scopelliti, che pensava di poter risolvere la questione in breve tempo e che ora si trova costretto a correre ai ripari (resta da capire in che modo) per evitare una figuraccia nei Palazzi della politica nazionale.
All`origine dello scontro tra il commissario Scopelliti e i due subcommissari (che, è bene ricordarlo, sono stati nominati dal governo centrale) c`è un documento firmato dal governatore e che svuota di poteri la struttura commissariale. Scopelliti, secondo Pezzi e D’Elia, ha capovolto il senso stesso del commissariamento. In primo luogo quando stabilisce che la struttura commissariale può essere di supporto agli uffici del dipartimento («dovrebbe, piuttosto, verificarsi il contrario»). E poi quando decide di contraddire le decisioni del governo.
C`è una frase, in particolare, che dà la cifra di come Scopelliti abbia calpestato le prerogative dei due subcommissari: «Il dipartimento “Tutela della salute e Politiche sanitarie sovraintende all’attuazione del Piano operativo con il supporto della struttura commissariale». Pezzi e D`Elia nella loro lettera di autosospensione annotano annotano che «il testo del Programma 1, approvato esclusivamente dal commissario (il governatore Giuseppe Scopelliti, ndr) nel contesto del Programma operativo inserito a sistema, non solo appare in contrasto con i princìpi di sana amministrazione quanto e soprattutto con le delibere adottate dal Consiglio dei ministri in data 4 agosto 2010 e 31 maggio 2011, con cui sono stati conferiti i relativi incarichi». Insomma, è un problema di regole. E ora i ministeri dell`Economia e quello della Salute saranno chiamati a dare una risposta. (0030)