Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:35
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Confermate le condanne per gli aguzzini di Annamaria Scarfò

REGGIO CALABRIA Nonostante una leggera rideterminazione delle pene, la Corte d’appello di Reggio Calabria presieduta dal giudice Campagna ha confermato le condanne a carico del branco che oltre 11 an…

Pubblicato il: 18/10/2013 – 17:50
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Confermate le condanne per gli aguzzini di Annamaria Scarfò

REGGIO CALABRIA Nonostante una leggera rideterminazione delle pene, la Corte d’appello di Reggio Calabria presieduta dal giudice Campagna ha confermato le condanne a carico del branco che oltre 11 anni fa ha violentato Annamaria Scarfò, all’epoca poco più che tredicenne. E sono sette gli anni di reclusione comminati ad Antonio Cutrupi, Maurizio Hanaman, Giuseppe Chirico e Antonio Cianci, condannati in primo grado a otto anni, mentre dovrà passare sette anni e otto mesi dietro le sbarre Fabio Piccolo, in precedenza condannato a nove anni.
È questo l’esito di una battaglia processuale durata oltre dieci anni, ma che oggi lo stesso avvocato della Scarfò, Rosalba Sciarrone, non esita a salutare con soddisfazione: «È stato un processo lungo, difficile, ma si è concluso con una conferma di condanna che è una vittoria rotonda per Annamaria». Un procedimento che anche la ragazza, nonostante sia tuttora costretta a vivere sotto protezione per le minacce subite da amici e familiari degli imputati, ha voluto affrontare a viso aperto, presentandosi puntuale ad ogni udienza: «Dopo questa lunga battaglia ho avuto giustizia anche grazie all’impegno del mio avvocato, che in questo percorso non mi ha mai abbandonato, così come le donne di tutte le associazioni che hanno scelto di starmi vicino».
E nel giorno in cui il percorso – difficile, accidentato – si conclude, con lo sguardo ancora macchiato dal mascara scivolato giù insieme alle lacrime mentre gli avvocati nelle loro arringhe finali mettevano in dubbio le violenze subìte e il dolore provocato, Annamaria non può fare a meno di rivolgere un pensiero alle donne che come lei sono state vittime di violenza: «A loro vorrei dire di credere, di avere la forza, di non aver paura di sfidare l’omertà e denunciare. Se ce l’ho fatta io, che all’epoca ero solo una bambina, ce la possono fare tutte. Adesso sono una donna, con tanto dolore alle spalle, ma con una fede profonda nella giustizia».
Attorno a lei, oggi come nel corso di tutto il processo, ci sono le donne del comitato “Se non ora quando di Reggio Calabria”. Hanno scelto di sposare la sua causa e non l’hanno abbandonata. Erano con lei, puntuali, in occasione di ogni udienza. Le sono state vicine nel giorno cruciale della sentenza. La conferma delle condanne la sentono come una vittoria anche loro: «Siamo soddisfatte e felici che il coraggio di Annamaria sia stato premiato, ma continuiamo a combattere perché i processi per violenza sessuale abbiano una corsia preferenziale». (0040)

Argomenti
Categorie collegate

x

x