Teatro, la carica dei “piccoli”
COSENZA «Piccolo» si fa per dire. C`è chi lo è nel nome stesso, come il Ptu (Piccolo – appunto – teatro Unical di Arcavacata di Rende), una delle residenze finanziate dalla Regione con fondi europei;…

COSENZA «Piccolo» si fa per dire. C`è chi lo è nel nome stesso, come il Ptu (Piccolo – appunto – teatro Unical di Arcavacata di Rende), una delle residenze finanziate dalla Regione con fondi europei; chi fa del “piccolo e bello” – e indipendente – la cifra della propria alterità, come i reggini di Spazioteatro; chi da due anni s`è rimboccato le maniche e offre in uno scrigno (piccolo, per definizione) che sempre più spesso va riempiendosi stagioni per bimbi e adulti, come i combattivi ragazzi di Teatro della Maruca a Crotone. Senza dimenticare la formazione e i workshop che sono già partiti, assieme alle prime repliche, in realtà altrettanto importanti come Badolato o Lamezia Terme, o novità da segnalare come quella della Compagnia Dracma a Polistena, diretta da Andrea Naso nell’ambito del progetto di residenza etica teatrale della Piana “Alla ricerca del Bello perduto”.
È un panorama tutt`altro che sconfortante quello che mostra l`offerta più o meno “dal basso” in fatto di teatro nella nostra regione, con i dovuti distinguo caso per caso. È vero che il discorso del sostentamento e dei finanziamenti merita un discorso a parte e non da poco, ma è un fatto che gli amanti del sipario hanno solo di che scegliere. E non certo grazie alle strutture da 1000 posti. È semmai il contrario, come vedremo.
COSENZA E HINTERLAND:
L`ANOMALIA POSITIVA
DEI 3 SPETTACOLI SETTIMANALI
Con la consapevolezza che «Non siamo liberi ed il cielo può cadere sulla nostra testa. Il Teatro è stato creato prima di tutto per insegnarcelo» (la frase di Antonin Artaud è stata scelta da Lindo Nudo e dai suoi ragazzi come presentazione della loro rassegna) ritorna “Il piacere della democrazia – rassegna di teatro civile”, dal 12 novembre al 3 dicembre ogni martedì al Piccolo dell`Unical. Sotto la direzione artistica di Nudo, fondatore 15 anni fa della compagnia Rossosimona, e in collaborazione con “Ossidiana” Osservatorio sulla vita quotidiana e “Libera” Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, tutti i martedì dal 12 novembre al 3 dicembre alle 21 appuntamento con un cartellone che solo per semplificare definiremo impegnato o di denuncia. Si parte con “Cronaca di due fratelli” del Teatro della Maruca (di e con Carlo Gallo e Alessio Totaro), il 19 “Opera aperta” del Piccolo Teatro Umano (di e con Nino Racco, scene di Antonella Iemma), il 26 – dopo un convegno pomeridiano su “Il giorno dopo la violenza – in scena ritorna “Amore e stalking” di Teatro Rossosimona (di Lindo Nudo, con Francesco Aiello, Noemi Caruso, Paolo Cutuli, Stefania De Cola, Giusy Mellace e Francesco Votano). Si chiude giovedì 12 dicembre con “I monologhi della vagina” del Centro Rat-Teatro dell`Acquario (di Dora Ricca, con Carla Serino), anche qui un lieto ritorno. Biglietto unico 5 €.
Aspettando la stagione di prosa “importante” al Rendano (arriverà?) nel weekend con tanto di sfoggio nel foyer, il teatro a Cosenza si fa o il venerdì (il “More” di Scena Verticale è ormai un punto saldo della vita culturale cosentina: il 1° novembre è in programma “Alexis. Una tragedia greca” della compagnia Motus) o nella prima metà della settimana: “Plat”, ad esempio, è una originale rassegna del mercoledì che unisce teatro e gastronomia. Giunta alla seconda edizione dopo i successi della scorsa stagione, la «Rassegna di teatro gourmet per palati fini» è ripartita con uguale entusiasmo e seguito: domani, 30 ottobre, alle 20,30 al Café Librairie (locale nel centro città) va in scena “Pezzi” di Alessandro Castriota Skanderbeg, la formula è quella rodata cena+spettacolo (10 €, prenotazione obbligatoria, info 342 5712623 – eventi@circolocabret.com), una formula sperimentata con successo anche all`Acquario Bistrot, la scorsa stagione.
Da domenica 3 novembre a mercoledì 11 dicembre al teatro Comunale di Cassano (sede della residenza Orizzonti Paralleli) è di scena la grande musica con “Vissi d`arte. Tra opera, concerti e grandi anniversari”, mentre un`altra residenza dell`hinterland cosentino, Teatri Meridiani di San Fili, per ripartire attende il ritorno di Dante de Rose dalla trasferta cubana, dove il direttore artistico di Teatro della Ginestra ha partecipato al “Festival de teatro de La Habana” con uno spettacolo sull`emigrazione che vedrà anche una coda calabrese.
CATANZARO, AGONIA POLITEAMA
A REGGIO SPAZIOTEATRO
VERSO LE 15 CANDELINE
Ieri il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo non ha usato mezzi termini sul futuro del Politeama: visto lo stallo gestionale che si ripercuote negativamente sull`offerta culturale, ha incalzato la sua stessa parte politica (il Pdl) che governa la Regione: senza risposte sul ripianamento dei debiti «porteremo in consiglio comunale la proposta della chiusura della fondazione entro il 15 novembre», ha tuonato. Il tutto mentre altri teatri storici come il Masciari agonizzano anche dal punto di vista strutturale.
Se a Catanzaro come a Cosenza i fasti del teatro di tradizione sono incrinati da stagioni (di prosa e liriche) sempre più esigue causa tagli alla cultura – e, forse, anche a causa della perniciosa ingerenza della politica –, a Reggio il limbo politico-amministrativo del commissariamento misto a politiche regionali quanto meno opinabili (vedi la retorica degli «eventi» e le polemiche sul Magna Graecia teatro) ha partorito solo una nomina da coniglio nel cilindro: Giorgio Albertazzi per rilanciare il moribondo “Cilea”.
Nella città dello Stretto, però, altri “minori” come il Siracusa o la residenza diretta da Teresa Timpano si fanno largo nei gusti del pubblico e sopperiscono all`assenza del “grande”, attualmente in quarantena proprio come i Bronzi. Alcune realtà, come quella di Spazioteatro, sono già pronte a partire: dal 9 al 17 novembre nei locali di via S.Paolo 19/a, la compagnia di Gaetano Tramontana &co. – che nel 2014 spegnerà 15 candeline – propone “Chiamatemi per nome – Lo spazio bianco”, ispirato al romanzo di Valeria Parrella (con Anna Calarco, adattamento e regia di Gaetano Tramontana); si proseguirà poi fino al 30 marzo (da segnalare sabato 14 e domenica 15 dicembre il nuovo spettacolo dei cosentini Scena Verticale con “Va pensiero che io ancora ti copro le spalle” Atto unico in 7 quadri e canzoni, di Giuseppe Vincenzi, sul palco con Dario De Luca). Se la compagnia attualmente più acclamata e premiata della regione – e tra le più importanti su scala nazionale – decide di partire da qui, un motivo ci sarà. ?
RESIDENZE, UN PRIMO CONSUNTIVO
IL RITORNO (FORSE) DELLA LEGGE 3
IL 31 UN DIBATTITO ALL`ACQUARIO
L`avvio delle residenze teatrali ha posto gli operatori del settore davanti a un raddoppiato impegno: non solo produzioni, formazione e ospitalità, ma anche gestione. «Da bravi artisti a piccoli burocrati», scherzava – ma nemmeno tanto – oggi sul web un teatrante commentando l`arguta riflessione di Iris, una delle anime del Ptu che s`interrogava sull`impatto delle residenze a due anni dal varo: «Obbligare le compagnie a fare rassegne, laboratori, produzioni, spettacoli per ragazzi, un occhio alla musica e un altro alla danza, in maniera così concentrata, inflaziona l`offerta e rischia di omologare le proposte. A questo c`è da aggiungere che non tutti sono bravi a fare tutto, anzi, com`è normale e giusto che sia ogni compagnia ha una sua specialità dovuta anche all`esperienza e alla sua storia».
Il problema principale restano i ritardi nella corresponsione dei finanziamenti da parte della Regione e un generalizzato impoverimento del sistema teatro da quando la legge 3 è “spirata”. Anche qui, novità in vista? Durante un incontro “distensivo” il 10 ottobre scorso dei teatranti con l`assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, dopo un accenno al caso Mgtf e alla programmazione 2014-2020 è stata accennata, nel
solito lessico criptico della politica, la possibilità di un rifinanziamento della legge regionale che consentiva alle compagnie di programmare per tempo – senza restrizioni di sorta nell`accesso ai fondi, cosa che invece accade con le Residenze – le proprie attività.
Forse si parlerà anche di questo nel corso dell`incontro pubblico che Mimmo Talarico, consigliere regionale di minoranza tra i più attenti al tema, ha organizzato per giovedì 31 (inizio ore 18) al teatro dell`Acquario, altro “piccolo” balzato agli onori delle cronache negli ultimi giorni non tanto per il pienone che le sue rassegne domenicali di teatro ragazzi registrano al “Morelli” quanto per il rischio sfratto che incombe sul Centro Rat (c`è anche una data-ghigliottina: il 20 novembre). Al dibattito con imprese teatrali, registi e attori dovrebbero intervenire anche i consiglieri regionali Chiappetta (Pdl), De Masi (ex Idv, come Talarico), Gallo (Udc) e Guccione (Pd) e l`assessore Caligiuri. (0070)