Raffa: «Nel Pdl non c`era democrazia»

REGGIO CALABRIA Raffa, ha visto? La Calabria è meno alfaniana di quanto si potesse pensare…
«Per me non è una sorpresa. Nel momento delle scelte le posizioni si diversificano, è naturale. Detto questo, mi faccia aggiungere che serve pure un po` di coerenza».
In che senso?
«Chi il 2 ottobre ha scelto di stare dalla parte del governo – a torto, secondo il mio modesto parere – ora dovrebbe essere conseguenziale».
Lei sta dicendo che…
«Io non sto dicendo un bel nulla. So già dove mi vuole portare. Vuole sapere se Scopelliti ha diritto di entrare nella nuova Forza Italia?».
Ecco, stavo arrivando a questo…
«Non tocca a me dare licenze sul diritto o meno di appartenenza a questo partito. L`unità è un auspicio sul quale bisogna lavorare ma io sogno una Forza Italia dove ci sia davvero democrazia al proprio interno».
Perché? Nel Pdl non c`era?
«Basta osservare come sono state stilate le liste calabresi per Camera e Senato. Scopelliti e Gentile hanno imposto i loro nomi senza una minima discussione al nostro interno. Ora esultano per essere riusciti a compattare la delegazione parlamentare su una posizione di sostegno all`esecutivo Letta. Ma è chiaro che nessuno, dopo aver loro regalato un`elezione, si sarebbe mai sognato di non seguire le loro indicazioni. Ma non è nemmeno questo il punto. Il problema è che nel Pdl calabrese c`è sempre stato un problema di pari dignità».
Lei non può lamentarsi. In fondo è stato candidato alla presidenza della Provincia…
«Sì, ma nessuno ha pensato di consultarmi quando si dovevano scegliere i candidati. Nessuno mi ha interpellato nemmeno dopo il voto. Eppure si sarebbe potuto farlo considerato che Reggio Calabria è stato il territorio decisivo per conquistare il premio di maggioranza al Senato e portare a casa sei seggi».
In realtà anche a Catanzaro il partito è andato bene…
«Ma non io voglio mica togliere meriti a qualcuno. Anzi, sono contento che ora si possa avviare un discorso comune in Forza Italia con gente che stimo come Pino Galati, Sergio Abramo e Wanda Ferro così come a Reggio con amici come Alessandro Nicolò e Gesuele Vilasi».
Lei crede che alla fine prevarrà l`unità attorno alla leadership del Cavaliere o nascerà un nuovo soggetto politico neomoderato?
«È difficile rispondere a questa domanda. Se restassimo alle dichiarazioni di Cicchitto e della Lorenzin mi verrebbe da dire che presto ci ritroveremo in due partiti. Quanto ad Alfano, credo che sia abbastanza combattuto tra voglia di autonomia e riconoscenza verso il presidente Berlusconi».
Tra le critiche che i lealisti muovono al vicepremier c`è quello di un`altra concentrazione di potere nelle sue mani.
«Io sono stato sempre contrario ai doppi incarichi. L`ho sostenuto in tempi non sospetti quando dicevo che Scopelliti, una volta eletto alla presidenza della Regione, avrebbe dovuto lasciare il coordinamento regionale del Pdl. Ciò non è avvenuto e ora lo scollamento tra partito e istituzioni è sotto gli occhi di tutti».
Lei si candiderà a sindaco di Reggio Calabria?
«Tanti amici mi spingono in questa direzione ma in realtà per il momento sono onorato di guidare la Provincia».
Non mi ha risposto…
«Le basta se le dico che sono al servizio della città?».
(L`intervista a Peppe Raffa si consuma a sera inoltrata. Per tutta la giornata di sabato, il presidente della Provincia di Reggio Calabria se n`è rimasto tranquillo a pescare in mare aperto, nel tratto d`acqua tra San Gregorio e Pellaro. «Ho tirato su quattro totani da un chilogrammo ciascuno». Saranno la pietanza più attesa del pranzo domenicale).