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I renziani: «Non riconosciamo l`elezione di Guglielmelli»

COSENZA «Noi non riconosciamo questo congresso e, dunque, Luigi Guglielmelli non è il segretario di tutto il Pd cosentino». L`area Renzi sceglie la linea della contrapposizione frontale e nel corso d…

Pubblicato il: 09/11/2013 – 15:17
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I renziani: «Non riconosciamo l`elezione di Guglielmelli»

COSENZA «Noi non riconosciamo questo congresso e, dunque, Luigi Guglielmelli non è il segretario di tutto il Pd cosentino». L`area Renzi sceglie la linea della contrapposizione frontale e nel corso di un`assemblea celebrata questa mattina a Cosenza fa capire che la pace all`interno del partito, in questo momento, è solo un miraggio.
Ricapitoliamo: la commissione nazionale di garanzia del Pd ha convalidato il congresso provinciale, disponendo la ripetizione delle votazioni soltanto in quattro circoli; domani mattina, in un cinema cittadino, i delegati provinciali ratificheranno l`elezione a segretario di Luigi Guglielmelli, storico esponente della Sinistra giovanile e dei Giovani democratici, sostenuto dall`area cuperliana che fa capo a Mario Oliverio, Nicola Adamo e Mario Pirillo; dall`altra parte il candidato dei sostenitori del rottamatore, Franco Laratta, continua a ribadire che c`è stata «un`impraticabilità democratica» nel confronto congressuale. Tradotto significa che una buona fetta del Pd ha scelto l`Aventino e da lì (tranne clamorosi decisioni che potrebbero/dovrebbero arrivare da largo del Nazareno) non si scende. Laratta stamane ha raccolto la «solidarietà e il sostegno» di tutti i maggiori azionisti della sua discesa in campo. Dai renziani di Ernesto Magorno e Giovanni Manoccio ai franceschiniani di Mimmo Bevacqua, passando per i lettiani di Mario Maiolo e i socialisti di Cesare Marini. Da tutti gli intervenuti sono arrivati inviti «a mettere mano» alla situazione cosentina. Il più duro è stato proprio Magorno: «Vista la situazione che si è venuta a creare, ha ancora senso restare tutti assieme nello stesso partito?». Di qui l`aut aut di Laratta: «I compromessi che pure ci sono stati proposti non possono essere accettabili». Dove per compromessi si intende un qualche ruolo di collaborazione nel governo del partito che pure sarebbe stato offerto all`ex parlamentare.
Ufficialmente la contrapposizione è tra Guglielmelli e Laratta, in realtà è tra i diversi colonnelli. Ci sono ruggini antiche (come quelle tra Oliverio e Maiolo) e altre di natura più recente (Magorno e Adamo). Certo, è che la natura non cambia e l`immagine proiettata all`esterno è quella di un partito lacerato da un correntismo esasperato. E le parole con cui Maiolo boccia «l`autocandidatura alla Regione» del presidente della Provincia di Cosenza («assomiglia tanto a quella lanciata da Loiero nel 2010») danno la cifra di come il livello di scontro abbia ormai superato da tempo il livello di guardia. (0030)

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