DECADENZA | Letta butta fuori la Santelli: «Via dal governo»
LAMEZIA TERME Chi ha scelto di stare con Berlusconi deve andare via. Enrico Letta non ha usato proprio questa espressione, ma il senso è quello. E il suo invito ad abbandonare il governo riguarda anc…

LAMEZIA TERME Chi ha scelto di stare con Berlusconi deve andare via. Enrico Letta non ha usato proprio questa espressione, ma il senso è quello. E il suo invito ad abbandonare il governo riguarda anche Jole Santelli, attuale sottosegretario al Lavoro che ha deciso di stare dalla parte dei falchi che non hanno votato la fiducia sulla Legge di stabilità. «Mi aspetto atti conseguenti dai membri del governo che hanno deciso di sostenere una forza che non ha votato la fiducia, mi aspetto che tirino le conseguenze». Il messaggio è inequivocabile. E adesso Santelli ha due strade da percorrere: rimanere al suo posto giurando fedeltà al Cavaliere e contemporaneamente all`esecutivo che lui osteggia, oppure fare le valigie e passare all`opposizione, senza se e senza ma.
D`altronde, la posizione del sottosegretario era apparsa singolare fin da quando aveva scelto di non seguire gli alfaniani all`indomani della scissione del Pdl. In un`intervista rilasciata proprio al sito online del Corriere della Calabria, il sottosegretario si era però detta pronta a lasciare l`incarico se solo Berlusconi glielo avesse chiesto. L`invito alle dimissioni è invece arrivato dal premier, che pretende un atto di coerenza da Santelli e dagli altri sottosegretari forzisti (i ministri sono tutti membri del Nuovo centrodestra di Alfano).
Dopo il sì alla Legge di stabilità, Letta ha ostentato ottimismo: i 171 voti favorevoli ottenuti nella notte «sono un numero elevato», un «risultato molto significativo» che potrà dare all’esecutivo «forza, coesione e prospettiva per tutto il 2014» . Quei 171 voti sono solo dieci in più rispetto al quorum di 161 necessario per avere la maggioranza assoluta in Senato, ma il presidente del Consiglio ricorda che si tratta di consensi che «nemmeno il governo Berlusconi ha preso negli anni scorsi, tranne una volta nel 2008 con una fiducia di 173 voti». Ovviamente il peso delle colombe del Nuovo centrodestra, che a Palazzo Madama vantano 29 senatori, è sempre più determinante per le sorti del governo. Letta assicura però che non ci sono rimpasti in vista: «Il tema della squadra di governo al momento non si pone». Diverso il discorso per i sottosegretari “infedeli”, cioè Santelli, Micciché, Girlanda e Archi.
Oggi Berlusconi è atteso dal voto sulla sua decadenza. Ma nemmeno per la pasionaria Santelli sono ore facili. (0040)